Il fotovoltaico italiano deve camminare da solo

Incentivi al
capolinea per il fotovoltaico italiano. Il contatore del Gestore dei
Servizi Energetici è scattato giovedì scorso sul fatidico
valore di 6,7 miliardi di costo annuo, segnando la fine del
meccanismo di sostegno pubblico per chi installa pannelli solari sul
tetto di casa, anche se con un mese di tolleranza per gli ultimi
arrivati, che dimostreranno entro i primi giorni di luglio di avere
attivato il loro impianto.

Con oltre
530mila impianti fotovoltaici installati e una potenza di 18 gigawatt
complessivi, la corsa italiana all’energia del sole è seconda
solo a quella tedesca e in pochi anni ha rivoluzionato il nostro
mercato elettrico: nel mese di maggio, ad esempio, il fotovoltaico ha
coperto il 9,5% del fabbisogno elettrico nazionale, una percentuale
unica al mondo.

Ma la fine
degli incentivi non significa che il fotovoltaico italiano smetterà
di crescere. Con il rapido calo dei prezzi dei pannelli, questa
tecnologia è diventata interessante a prescindere dagli aiuti
statali e gli esperti prevedono quest'anno almeno 2 gigawatt in più
d'installazioni. Senza pesare sulle bollette degli italiani.