Prezzo della benzina alle stelle, margini sempre più alti per le compagnie petrolifere, distacco sempre più marcato Italia-Ue: ormai oltre i 4 cent al litro. È in questo contesto che i gruppi della grande distribuzione rilanciano gli investimenti sui carburanti, un business fortemente sinergico con la loro attività commerciale, su cui riescono a realizzare anche 5 volte il volume erogato da una pompa media di benzina e quindi possono permettersi di annullare il divario di prezzo con l' Europa. Dopo Agip e Tamoil, anche Q8 ha varato un nuovo programma di investimenti, di concerto con i rappresentanti della Gdo, per realizzare una serie di stazioni di servizio automatizzate e innovative nell' ambito dei grandi centri commerciali, sotto il marchio Q8easy. L' ondata era cominciata quest' estate, con un primo accordo fra la divisione commerciale dell' Eni, guidata da Angelo Caridi, e Auchan, che in Francia è ai primi posti nel mercato dei carburanti. L' intesa tra i due giganti ha portato a 12 le stazioni di servizio gestite da Auchan, ma il colosso francese punta ad arrivare a 43 impianti, tanti quanti sono i suoi ipermercati in Italia, mentre Carrefour stima attorno a 55 stazioni il proprio potenziale e Conad si sta attrezzando per una trentina di pompe. L' obiettivo della grande distribuzione, quindi, è arrivare a circa 130 benzinai in Italia, dai 25 attualmente presenti su una rete-monstre di almeno 22mila punti vendita. In Germania ce ne sono 620 su 15mila stazioni di servizio, in Francia oltre 4.600 su 14mila e nel Regno Unito 1.200 su 10mila. Di conseguenza, l' erogato medio in Italia è fra i più bassi d' Europa, il margine lordo al litro fra i più alti (14 cent, il doppio di Germania, Francia e Regno Unito), mentre il margine lordo complessivo per punto vendita è il più basso in assoluto (215mila euro all' anno contro i 400mila di Spagna e Regno Unito). Gli accordi fra Gdo e compagnie petrolifere, oltre ai tentativi di liberalizzazione a livello legislativo, sono i primi segnali che sul fronte dei carburanti si sta muovendo qualcosa. Ma gli occhi dei consumatori sono puntati su LegaCoop, l' ultima arrivata in questo mercato dopo aver attentamente studiato il business per qualche anno. È di sua pertinenza il distributore inserito nell' Iper di Collestrada, in Umbria, dove da settimane ormai gli automobilisti fanno la fila per approfittare del pieno più economico d' Italia. A Collestrada un litro di diesel costa solo 99 cent, contro un prezzo consigliato che ormai supera 1,3 euro negli altri distributori. Come si fa a reggere un prezzo così basso, quando la materia prima a bocca di raffineria costa 53 cent al litro, che insieme a un' accisa di 42 cent e a 19 cent di Iva fa già 1,14? Giorgio Raggi, presidente delle Coop Centro Italia, non ha difficoltà a spiegare il mistero: «Siamo noi a finanziare la differenza». Come strategia di marketing non c' è male, visto che l' Iper di Collestrada in zona è più famoso della torre di Pisa. Alle compagnie petrolifere l' operazione delle Coop non è piaciuta per niente. Assopetroli ha presentato un esposto alla Procura di Perugia e alla Guardia di Finanza, accusando il disinvolto gestore di dumping. Ma a giudicare dalla fila, il ritorno sull' investimento non si dev' essere fatto attendere.
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