L'Italia è diventata l'Eldorado del solare in questi anni di super-incentivi e i big internazionali non se lo sono fatto dire due volte. Malgrado le incertezze normative, il Belpaese ha guadagnato un'altra posizione, passando al sesto posto nella classifica mondiale di Ernst & Young sui Paesi maggiormente attraenti per gli investimenti nelle fonti rinnovabili. In base all'ultima classifica, che abbiamo scalato dall'ottavo posto nel 2007 al settimo nel 2008 fino al sesto di oggi, l'Italia ha ottenuto infatti un indice complessivo pari a 60, contro il 70 degli Stati Uniti (primi classificati), il 67 della Cina, il 64 della Germania e il 61 dell’India. Non c'è da stupirsi, dunque, se i big mondiali del solare sbarcano in massa nel Belpaese. Il colosso tedesco E.on ha recentemente avviato le attività nel fotovoltaico in Francia e in Italia, dove ha messo in funzione lo scorso dicembre il suo primo parco in Sardegna, accanto alla centrale di Fiume Santo. "Il nostro obiettivo è di raggiungere 80 megawatt fotovoltaici entro l'anno prossimo, con progetti in varie regioni d'Italia", annuncia l'ad di E.on Italia Klaus Schaefer. Siemens scommette invece sul solare termodinamico a concentrazione, che in Italia sta diventando una filiera importante, con a capo l'avvenieristico stabilimento in costruzione in Umbria di Archimede Solar Energy, del gruppo Angelantoni, dove Siemens è entrata al 30%. La nuova fabbrica produrrà i tubi ricevitori per i sali fusi, su cui si concentra tutto il calore intensissimo generato dagli specchi ricurvi, di cui Archimede è l'unico produttore al mondo. SolarWorld, la più nota impresa del fotovoltaico in Germania – anche grazie all'esuberanza del suo principale azionista, Frank Asbeck, uno dei fondatori dei Verdi tedeschi – punta direttamente sul Vaticano: dopo aver donato alla Santa Sede un impianto che riscalda e illumina l'immensa aula dove il Papa, durante l'inverno, riceve ogni mercoledì migliaia di fedeli, ora è in pole position per il maxi impianto da 100 megwatt che il Vaticano intende realizzare a Santa Maria di Galeria. Ma sull'energia del sole non ci sono solo i tedeschi: il colosso russo Renova dell’imprenditore Viktor Vekselberg è entrato in Kerself con una quota del 15% attraverso la controllata Avelar Energy. "Consideriamo il fotovoltaico strategico e continueremo a crescere nel settore", ha annunciato recentemente l'ad di Avelar, Igor Akhmerov, ricordando che nel 2011 partirà la produzione dello stabilimento di moduli a film sottile da 120 megawatt l’anno che Renova sta realizzando nel polo tecnologico russo di Khimprom. SunTech, il gigante del fotovoltaico cinese, ha già al suo attivo parecchie grosse installazioni in Italia realizzate con i suoi moduli, fra cui l'impianto Statkraft di Aprilia da 3,3 megawatt, quello di Manifatture Sigaro Toscano a Lucca e un altro a Castel San Giovanni, e ne ha altri in pipeline. I norvegesi di Statkraft, primo gruppo europeo per la produzione di energia da fonti rinnovabili, sono sbarcati in sottotono, con un impianto da 3,3 megawatt a Latina, ma hanno già firmato un accordo con Solar Utility per l'acquisto di 8 impianti fotovoltaici in Puglia e progettano altri 40 megawatt entro fine anno. Sarà la spagnola Siliken a realizzare "chiavi in mano" il maxi-impianto fotovoltaico da 9,8 megawatt a Fiumicino per Fotowatio Renewable Ventures e Solesa Green Power. Sempre gli spagnoli di Fotowatio hanno appena annunciato la firma di un accordo da 125 milioni di euro con BP Solar per la costruzione in Italia di impianti per un totale di 37 megawatt. Anche canadesi e portoghesi stanno rafforzando la loro presenza in Italia: Canadian Solar ha annunciato un accordo per fornire già quest'anno 60 megawatt di moduli a Fire Energy Group per i mercati italiano, spagnolo e tedesco, mentre la portoghese Martifer Solar ha fatto sapere che realizzerà entro il terzo trimestre del 2010 altri due impianti nel Sud Italia da 4 e 2 megawatt. E sul fotovoltaico italiano punta anche il gruppo israeliano Gilatz, che ha firmato due lettere d'intenti per l'acquisto di 7 parchi solari per 25,8 milioni di euro, dopo i primi due già comprati all'inizio di quest'anno.
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