Per abbattere i picchi della domanda elettrica non c'è niente di meglio dei
Mondiali di calcio: la prima partita dell'Italia ha causato un calo della
potenza richiesta di 750 megawatt, equivalente al fabbisogno medio di una città
come Torino. Ristoranti e cinema sono andati deserti e nelle case regnava il
coprifuoco, con la gente incollata al teleschermo a luci spente.
Ma l'Autorità per l'energia elettrica si è inventata qualcosa di meglio: la
tariffa bioraria. Dal 1° luglio si cominceranno a pagare due prezzi diversi per
l'elettricità consumata di giorno – nella fascia di piccco dalle 8 alle 19 –
oppure di sera e di notte, nel fine settimana e nei giorni festivi. La novità
interessa il 90% dei consumatori: 25,7 milioni di utenze, cioè tutte quelle che
non hanno optato per il mercato libero e sono rimaste sotto la maggior tutela
dell'Authority. "In prospettiva – spiegano all'Authority – questo sistema
dovrebbe spingere i consumi delle utenze familiari durante le fasce off-peak
dall'attuale 67% all'80%". In questo modo si potrebbero ridurre gli
squilibri del sistema elettrico, che presenta enormi divari nel fabbisogno a
seconda degli orari e delle stagioni: nello stesso anno si possono raggiungere
picchi di domanda fino a 51,9 gigawatt (17 luglio 2009) e cadute a 18,8
gigawatt (13 aprile 2009). E questo in un'annata di crisi, dove il picco è
stato comunque contenuto. Nel 2007, il picco ha sfiorato i 57 gigawatt di
potenza. Ed è probabile che con l'avvio della ripresa si tornerà a quei livelli
di consumo.
Il sistema elettrico, ovviamente, dev'essere tarato in modo da poter far
fronte alle punte massime di domanda, altrimenti si rischierebbe il blackout.
Per questo in Italia abbiamo decine di centrali che si accendono soltanto poche
ore all'anno, quando il fabbisogno è più estremo. Di solito sono le centrali
più costose e inquinanti, che bruciano olio combustibile e spingono in alto le
quotazioni dell'energia in Borsa elettrica. E' per questo che il prezzo aumenta
nelle fasce di picco: le centrali vengono chiamate a vendere sul mercato per
merito economico, prima le più efficienti e via via le più costose. Ma se si riuscisse
a ridurre le oscillazioni della domanda, "limando" i picchi, questi
impianti che vendono a carissimo prezzo potrebbero essere dismessi.
"L'applicazione di questo divario di prezzo anche agli utenti
domestici è una questione di equità", spiegano all'Authority. In pratica,
gli utenti che consumano più energia elettrica durante le fasce di picco
rispetto alla media finiscono per essere sussidiati da quelli che ne consumano
di meno. Le differenze di prezzo all'acquisto dell'energia, infatti, ci sono all'origine
anche per gli utenti rimasti nel regime di maggior tutela. Solo che le
differenze non si vedono in bolletta, grazie ai sussidi incrociati fra le varie
categorie di consumatori.
La nuova tariffazione, però, non verrà applicata tutta d'un colpo: fin da
subito saranno coinvolte 10 milioni di utenze, che dovrebbero arrivare a 18-20
milioni entro la fine di quest'anno. Gli altri a seguire. Requisito
indispensabile per l'applicazione delle nuove tariffe è che l'utenza sia dotata
di contatore elettronico, una condizione ormai condivisa dal 90% dei
consumatori, visto che la posa dei nuovi contatori, in cui l'Italia è
all'avanguardia nel mondo, è avvenuta a tempo di record. Ma la macchina
dev'essere riprogrammata per la telelettura dei consumi nelle due fasce orarie
e questo prende qualche tempo. Sarà soft anche l'introduzione del nuovo delta
di prezzo: per i primi 18 mesi la differenza fra le due fasce sarà limitata al
10% e solo alla fine dell'anno prossimo la forcella si allargherà al 46%, che
risponde al divario effettivo fra i prezzi dell'energia comprata sul mercato
nelle due fasce orarie. Per quel 10% di consumatori che hanno già abbandonato
la tutela dell'Authority e hanno optato per il mercato libero, invece, non
cambierà nulla. E anche chi volesse sottrarsi al nuovo regime biorario può
scegliere la libertà, andando a curiosare fra le offerte non biorarie degli
operatori sul Trovaofferte dell'Authority.