La Ue centrerà, anzi supererà, il target delle rinnovabili al 2020, mentre l’Italia, molto probabilmente, lo mancherà. “Presi insieme i Piani d’azione nazionale mostrano che la Ue a 27 raggiungerà il 20,7% di consumi energetici da rinnovabili” ha spiegato Justin Wilkes, della European Wind Energy Association, che ha pubblicato i risultati della sua analisi dei 27 Piani presentati alla Commissione l’estate scorsa.
Dall’analisi aggregata di tutte le politiche messe in campo dagli Stati membri, secondo l’Ewea nel 2020 circa 1/3 della domanda elettrica, vale a dire il 34%, verrà soddisfatta con energia rinnovabile, perloppiù eolica (14%, di cui 10% onshore e 4% offshore). Il restante 20% sarà coperto con l’idroelettrico (10,5%), le biomasse (6,6%), il solare fotovoltaico (2,4%) e a concentrazione (0,5%), la geotermia (0,3%) e lo sfruttamento delle maree (0,1%).
In termini di capacità installata, l'energia eolica si porterà a 213.000 megawatt, pari al 14% della domanda elettrica europea. A quella data sarà l'Irlanda il paese con il più elevato contributo proveniente dalla fonte eolica (36,4% sul totale dei consumi elettrici), seguita dalla Danimarca (31%). Secondo una recente relazione della Commissione Europea – Tendenze in materia energetica della UE fino al 2030 – nel decennio 2011-2020 l'eolico metterà a segno la crescita più significativa in termini di potenza installata, rappresentando il 41% della nuova capacità.
L'analisi svolta sui singoli Stati porta l'Ewea a ritenere che saranno ben 15 gli Stati europei che nel 2020 supereranno il loro target nazionale. I risultati più significativi saranno raggiunti dalla Bulgaria, che migliorerà del 2,8% il proprio obiettivo, dalla Spagna (+2,7%) e dalla Grecia (+2,2%). Altri 10 Stati centreranno il loro obiettivo ma senza superarlo, mentre saranno soltanto due Paesi membri della UE – Italia e Lussemburgo – a rimanere al di sotto del loro target nazionale e a dover ricorrere a meccanismi di compensazione per rispettare l'impegno. L'Italia fallirà il traguardo per un -0,9%, mentre il Lussemburgo per un -2,1%.