L’eolico potrebbe fornire all’Unione Europea una quota del mix energetico ben superiore a quanto previsto al 2020 da Bruxelles, che si aggira sui 220 megawatt installati, equivalenti al 14% della domanda.
In base al rapporto previsionale Pure Power, presentato ieri dall’associazione di settore Ewea, l’Unione potrà infatti raggiungere entro la fine del decennio una capacità eolica pari a 265 gigawatt, per una produzione di 682 terawattora, in grado di soddisfare il 18,4% di consumi elettrici.
In questo scenario, l’Italia potrebbe passare dai 5.797 megawatt eolici in funzione a fine 2010 (3,2% della domanda) a 18.000 megawatt 10 anni dopo, equivalenti a una produzione di 40,8 terawattora e a una copertura del 10,3% dei consumi 2020.
A livello Ue, la classifica Ewea indica al 2020 un consolidamento nelle prime due posizioni della Germania (dai 27.214 megawatt installati nel 2010 a 52.000 megawatt) e della Spagna (da 20.676 a 42.500 megawatt), seguite da Regno Unito (da 5.204 a 34.000 megawatt) e Francia (da 5.660 a 26.000 megawatt).