Startup nate da una tesi di laurea

La tesi di laurea come strumento d’introduzione nel mondo dell’impresa innovativa. L’ondata è cominciata in California, dove già negli anni Novanta la Stanford Graduate School of Business invitava i suoi studenti a strutturare la tesi come un business plan per una startup. Oggi molte business school, da Kingston in Ontario a Tucson in Arizona, privilegiano questa soluzione al posto di una dissertazione generica e gli effetti si vedono sul campo: le startup nate da una tesi di laurea cominciano a raccogliere i primi successi.

Anche in Europa l’idea piace e in più di un caso è arrivata a compimento. Un buon esempio italiano è la Sadabike, una bici che si piega come un ombrello, nata dagli studi d’ingegneria di Gianluca Sada al Politecnico di Torino. La bici “made in PoliTo”, realizzata con tanto di domanda di brevetto depositata alla Camera di Commercio di Torino, è stata premiata dall’ordine degli ingegneri di Torino nell’ambito dell’iniziativa Idea-To per la migliore tesi di laurea a carattere innovativo. E ormai è pronta per entrare in produzione.

A casi simili si rivolge il bando lanciato da ATKearney, per premiare studenti di talento che abbiano interpretato l’avventura della tesi universitaria come un’opportunità di guardare al futuro in modo innovativo. La prima edizione di InnovaTesi comprende una borsa di studio di 2mila euro, da assegnare a uno studente laureato da meno di tre mesi al 31 dicembre 2014 in facoltà tecniche o economiche, oltre a un percorso di accompagnamento per realizzare il proprio progetto. Il bando scade il 31 gennaio e poi le tesi saranno valutate da un board costituito da partner di ATKearney, imprenditori e manager, che inviterà entro giugno i finalisti per una presentazione del proprio progetto. “Mettersi alla prova in un contesto professionale è un’ottima esperienza per gli studenti, sia d’ingegneria che di economia, come introduzione nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria innovativa. Utilizzare la tesi di laurea a questo scopo è un modo efficiace per accorciare i tempi, saltando un passaggio e portando un po’ di concretezza nel mondo degli studi universitari. Nei prossimi anni speriamo di poter premiare più di un candidato”, spiega Claudio Campanini, il partner di ATKearney responsabile del progetto.

Una laurea mirata all’impresa innovativa diventa così quel punto di raccordo fra università e professione, che spesso in Italia è difficile da costruire. Una spinta in questa direzione viene da molti incubatori emanazioni di università, a partire da quello del Politecnico di Torino, ma anche dal PoliHub di Milano, da AlmaCube di Bologna o dal veneziano Vega. Ultima iniziativa, la Tuscan Start Up Academy, coordinata dalla Scuola Superiore Sant’Anna, per avviare verso l’impresa innovativa i laureandi di secondo livello, neolaureati, dottorandi e ricercatori delle università toscane, con una formazione ad hoc, che parte da gennaio.

@elencomelli