Tilos, la perla del Dodecaneso, sarà presto la prima isola del Mediterraneo alimentata quasi solo da fonti rinnovabili. Per un territorio di soli 65 chilometri quadrati, con 500 abitanti, non è difficile sfruttare il sole e il vento, ma Tilos, in italiano Piscopi, d’estate ospita 13mila turisti: sono soprattutto i loro consumi che stressano il sistema elettrico locale, fino ad oggi dipendente dalla vicina isola di Kos, a cui è collegato con un cavo sottomarino. La conseguenza è un alto rischio di blackout estivi, che lasciano gli isolani al buio talvolta anche per otto ore. Da qui lo studio del Politecnico del Pireo, durato due anni, di un sistema di produzione e accumulo per rendere l’isola indipendente e coprire al 100 per cento anche le esigenze estive, grazie alle batterie riciclabili al sodio cloruro di nickel di Fiamm, il campione italiano delle batterie da poco acquisito da Hitachi.
Il progetto pilota, che potrebbe essere allargato a molte altre piccole isole del Mediterraneo, comprese le italiane, parte questo mese e il sistema sarà operativo già a febbraio dell’anno prossimo, con l’aiuto dei finanziamenti europei nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020. Su un costo complessivo di 15 milioni, Tilos ha ricevuto 11 milioni di fondi europei e 4 milioni d’investimenti privati, in particolare da Eunice Energy, pioniera greca dell’energia rinnovabile, che fornisce la pala eolica e i pannelli fotovoltaici per un milione di euro, ma anche dalle altre 12 aziende di sette Paesi europei partecipanti al progetto. Le esigenze dell’isola, che prima erano coperte dalla centrale a gasolio della vicina Kos, verranno così soddisfatte da una turbina eolica da 800 kilowatt e da un impianto fotovoltaico da 500 kilowatt, corredati da due batterie da 400 kilowatt e gestiti da un sistema intelligente di demand-response, che coordina le necessità dei cittadini con le variazioni della produzione, evitando sprechi e dispersioni. La domanda annuale sarà coperta all’85 per cento dai nuovi impianti, con la prospettiva di arrivare al 100 per cento in tempi brevi e perfino di vendere l’elettricità in eccesso ai vicini di Kos.
“Questo progetto d’indipendenza energetica rappresenta il culmine dell’impegno ambientale a cui l’isola si dedica ormai da tanti anni”, ha detto il sindaco di Tilos, Maria Kamma, in occasione della consegna dell’Eu Sustainable Energy Award. Kamma, classe 1970, è l’erede di una lunga dinastia di sindaci illuminati, l’ultimo dei quali, suo zio Tassos Aliferis, ha portato Tilos al riconoscimento di “isola verde”, vietando la caccia e facendola diventare parco naturale nel 2006. Famoso per aver celebrato nel suo municipio il primo matrimonio gay della Grecia già nel 2008, quando non era ancora riconosciuto dal governo di Atene, Aliferis è mancato nel 2012 passando il testimone alla nipote, prima sindaca donna di Tilos, eletta nel 2014.
Kamma ha fortemente voluto riconvertire l’isola alle rinnovabili, ma è stata anche sostenuta attivamente dagli abitanti, che non si sono opposti all’installazione dei pannelli solari nel centro dell’isola e della pala eolica sul versante affacciato sulla costa turca, dopo una serie di studi condotti per rispettare al massimo la fauna dell’isola, in particolare le sue 150 specie di uccelli. Gli isolani, che vivono soprattutto di turismo, sono consapevoli dell’attrazione esercitata da un’isola sostenibile nei confronti dei viaggiatori di fascia alta, spesso disposti a pagare di più e a sporcare di meno pur di sostenere chi protegge l’ambiente.
Tilos, ricca di sole e di vento come tutte le isole, non è la prima ad arrivarci: in base a un dossier di Legambiente, nel mondo sono una ventina le isole che hanno già raggiunto l’indipendenza energetica o stanno per raggiungerla, grazie alle rinnovabili. Ma Tilos è la pioniera del Mediterraneo. “Tutte le isole, in quanto microcosmi, sono laboratori ideali per testare soluzioni integrate intelligenti, capaci di portarle all’autosufficienza energetica in maniera ambientalmente e finanziariamente sostenibile”, commenta Gianni Chianetta, vice presidente del Global Solar Council e fondatore di Greening the Islands, l’appuntamento internazionale di riferimento per la sostenibilità delle isole, che quest’anno si svolgerà a Favignana il 3-4 novembre. “Le soluzioni sperimentate sulle isole potrebbero essere considerate modelli applicativi per il resto del mondo e l’Italia, dove le isole non mancano, potrebbe segnare la strada, nello spirito dell’Accordo di Parigi per il clima”. Fino ad oggi, invece, ben poco si è mosso nelle venti isole minori italiane più adatte allo sviluppo delle rinnovabili, dall’Arcipelago Toscano a Pantelleria, oggetto di un recente decreto del ministero dello Sviluppo economico, grazie al quale potrebbero dotarsi di impianti rinnovabili sostenuti da incentivi. L’esperienza di Tilos insegna: i fondi europei (e ora anche italiani) non mancano per i progetti di qualità.