“Zero emissioni, zero incidenti e zero ingorghi”. Questa è l’ottimistica visione del futuro di Sarwant Singh, esperto di mega trend della mobilità per Frost & Sullivan, che interviene venerdì prossimo al Festival dell’Energia alla Triennale di Milano. Per Singh, già a partire dal 2030 le nuove tecnologie della mobilità, dall’auto elettrica alla guida autonoma, dai droni per passeggeri alle capsule in hyperloop avranno raggiunto il mercato di massa e la conseguenza sarà un enorme aumento degli spostamenti in tutti i sistemi di mobilità: aria, acqua, ferrovia e strada. Al centro della scena non ci saranno più le singole tecnologie, ma le esigenze di spostamento istantaneo delle persone, che opteranno con grande libertà per saltare sul mezzo più adatto a seconda del tipo di viaggio.
Per il primo step, l’auto elettrica a guida autonoma, non ci sono più grandi ostacoli: nel giro di dieci anni, secondo Singh, sarà diventata lo standard del mercato. “Dal 2025 al 2030, in base alle nostre previsioni, ci sarà una fortissima impennata delle vendite”, precisa. Ma non basta. “Macchine volanti, hyperloop, jet ipersonici e aerei spaziali per i viaggi di tutti i giorni non sembrano più idee così futuristiche”, sostiene Singh. “I primi prototipi delle nuove alternative di mobilità stanno tastando ora il terreno e quindi è plausibile che la maggior parte di queste tecnologie arriverà alle prime forme di commercializzazione nel prossimo decennio”, è la sua previsione.
I segnali, secondo Singh, ci sono tutti. Sulle macchine volanti stanno già lavorando le maggiori case automobilistiche, come Daimler, Toyota e la cinese Geely. Già l’anno scorso la Federal Aviation Administration ha dato il via libera alla prima eccezione al regolamento aereo per i prototipi delle macchine volanti di Terrafugia Transition. Porsche ha recentemente annunciato piani per lo sviluppo di un’auto volante destinata al mercato nascente dei taxi aerei urbani. Dubai, nel frattempo, si sta preparando per un pesante aumento del traffico aereo: la sua Road and Transport Authority ha stipulato un accordo quinquennale con Volocopter per un servizio di aerotaxi e sta collaborando con la società cinese di droni Ehang per testare il suo veicolo aereo autonomo, in altre parole una macchina volante senza conducente. “Perfino Uber è già negli Emirati, in attesa di entrare in quello che rischia di diventare un cielo molto congestionato, mentre la stessa polizia di Dubai ha annunciato l’intenzione di avviare una divisione di droni e sta valutando l’uso di biciclette volanti (in pratica droni per un passeggero singolo) per far fronte alle emergenze in aree irraggiungibili alle forme convenzionali di trasporto”, spiega Singh.
La conseguenza più ovvia di queste forme di mobilità quasi istantanea è che le distanze medie, le velocità di spostamento e il numero di viaggi andranno alle stelle. Come evitare di finire soffocati nell’inquinamento e negli ingorghi? Gli investimenti, secondo Singh, “saranno concentrati sullo sviluppo di tecnologie intelligenti e sostenibili, che mirano a zero emissioni, zero incidenti e zero ingorghi”. Nuove tecnologie come le celle a combustibile e i materiali compositi in fibra di carbonio saranno al centro della ricerca per soddisfare le esigenze delle macchine volanti e “i cartografi faranno a gara per sviluppare mappe in 3D ad alta definizione capaci di tracciare percorsi autonomi nel sottosuolo e in aria, simili alle rotte aeree, marittime e terrestri esistenti”, ipotizza. Ma soprattutto cambieranno le forme di fruizione della mobilità, che non sarà più basata su un prodotto per diventare un servizio. “Scomparità la nozione di proprietà di un singolo veicolo, per trasformarsi in un servizio condiviso”, prevede Singh. Questo trend si vede già oggi, ma nella sua visione emergeranno nuovi regolamenti e leggi per affrontare problemi di sicurezza e privacy legati alle nuove forme di mobilità, in cui la condivisione sarà la regola.