La scoperta petrolifera dell'anno e l'incidente più grave dell'ultimo decennio si concentrano nel giro di pochi giorni nel piccolo mondo dell'oro nero europeo, il vecchio Brent.
Statoil ha scoperto un nuovo giacimento di petrolio nel Mare del Nord, che si annuncia come il più grande ritrovamento dell'anno, grazie a riserve stimate tra i 500 e 1,2 miliardi di barili. Un evento senza precedenti, tenendo presente che ormai i giacimenti europei sono considerati in via di esaurimento e di solito scoperte di questo genere si fanno quasi solo in acque profonde, al largo del Brasile o dell'Africa occidentale, non in acque territoriali norvegesi.
D'altra parte, Shell ha annunciato la fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Gannett Alpha a 180 chilometri da Aberdeen, sulla costa orientale della Scozia. Dal 10 agosto, sono state sversate in mare circa 216 tonnellate di petrolio da due diverse falle, equivalenti a 1300 barili, ma i responsabili affermano che la perdita si sta riducendo. L'operato di Shell è tuttavia stato criticato in Scozia, poiché secondo alcuni, il colosso petrolifero anglo-olandese avrebbe aspettato due giorni prima di avvertire le autorità circa l'incidente al giacimento Gannett Alpha.
Ma a nessuno viene in mente di smettere di trivellare.