Il futuro è delle tecnologie ibride. In una prospettiva di crescita esponenziale dei consumi elettrici, almeno finché tre miliardi di asiatici non avranno raggiunto livelli di vita più simili ai nostri, sarà difficile fare completamente a meno delle fonti fossili. Ma la costruzione di un futuro sostenibile passa attraverso la crescente integrazione tra fonti fossili e fonti rinnovabili, per definizione discontinue. A questa esigenza risponde il nuovo impianto a ciclo combinato di General Electric, chiamato FlexEfficiency 50, una tecnologia a gas capace di raggiungere livelli altissimi di flessibilità, grazie all'utilizzo di turbine e leghe aeronautiche, molto più adatte alle variazioni di potenza necessarie a compensare l'incostanza tipica della produzione elettrica da fonti rinnovabili.
"Le nostre nuove turbine funzionano come quelle di un aereo, che naturalmente per partire e atterrare devono reagire molto più rapidamente delle normali turbine da produzione elettrica", spiega Steve Bolze, presidente e amministratore delegato di GE Power and Water. "Le centrali a gas di oggi non sopportano frequenti riduzioni o aumenti della domanda: sono state costruite per funzionare a una potenza costante, in un'epoca dove le fonti rinnovabili non erano ancora così diffuse, e se si accendono e spengono continuamente, alla fine si spaccano", fa notare Bolze. Ma quando il vento cala, quando il sole tramonta, oggi gli impianti alimentati da fonti fossili devono essere in grado di compensare rapidamente le variazioni, altrimenti si rischiano danni gravi sulla rete. Stesso problema nel caso contrario: un turbine di vento improvviso può creare sovraccarichi tali da far saltare la rete se le altre centrali non abbassano rapidamente il fuoco, soprattutto nei Paesi nordici che vanno molto a eolico, come in Danimarca, dove il vento fornisce il 20% della produzione elettrica nazionale. Da qui nasce la nuova centrale a risposta rapida di GE, in grado di eseguire il ramp-up a una velocità di oltre 50 megawatt al minuto, il doppio rispetto ai benchmark di settore.
Nel contempo la tecnologia FlexEfficiency, in cui General Electric ha investito 500 milioni di dollari, è estremamente efficiente, oltre il numero magico del 60%, il sacro Graal dei cicli combinati. "E in prospettiva – precisa Bolze – l'efficienza di una centrale come questa potrà superare anche il 70%, se accoppiata a un impianto solare a concentrazione, la fonte rinnovabile con cui si sposa meglio e di cui potrebbe diventare il partner privilegiato in tutti i grandi progetti europei, come Desertec". L'efficienza, già oggi al 61%, sarà l'aspetto più attraente per gli operatori elettrici, che in un impianto medio da 510 megawatt come questo di solito non riescono a superare punte del 55%. Con la nuova tecnologia, quindi, potranno bruciare meno gas, a parità di produzione elettrica. "L'innovazione introdotta può avere effetti considerevoli sulle emissioni di CO2, offrendo un approccio snello e ottimale anche sul fronte dei costi per aiutare i Paesi europei a raggiungere gli obiettivi energetici 20-20-20", ha sottolineato Ricardo Cordoba, presidente di GE Energy per l'Europa Occidentale e il Nord Africa.
La centrale è il primo prodotto del nuovo portafoglio GE FlexEfficiency e fa parte del progetto Ecomagination, concepito dal colosso americano per mettere a punto tecnologie innovative in ambito energetico attraverso investimenti in ricerca e sviluppo. "Per anni abbiamo lavorato allo sviluppo di una tecnologia che riuscisse da un lato a garantire livelli di efficienza rivoluzionari e dall'altro a vincere le sfide alla stabilità della rete provocate dall'eolico e dal solare. Oggi, la definizione e l'imposizione di nuovi standard per le emissioni da parte di diversi Paesi genera a maggior ragione l'irrinunciabile bisogno di un mix tra efficienza e flessibilità", ha spiegato Paul Browning, vice presidente per il settore termoelettrico.
Il lancio fa seguito ai recenti annunci di GE relativi alla turbina eolica più efficiente al mondo, ai massimi livelli di efficienza registrati nel segmento del solare a film sottile e alle acquisizioni per 11 miliardi di dollari che rafforzano l'offerta nei settori del gas naturale e della trasmissione di energia.