La morte di Osama Bin Laden regala uno sprint di breve durata ai mercati mondiali, che preferiscono mantenere un atteggiamento prudente, anche per timore di rappresaglie incombenti. Ma le ricadute sul lungo periodo potrebbero essere più significative, secondo Ruggero De Rossi, gestore a Wall Street, definito 'genio dei bond' dall'autorevole settimanale americano Barron's per le ottime performance del suo fondo Tandem Global Partners.
L'11 settembre del 2001 lei si trovava nella Torre Sud, la seconda a essere colpita ma la prima a crollare dopo l'attacco terroristico. Che effetto le fa questo epilogo?
"E' stato ucciso il leader di un'organizzazione criminale che ha massacrato tremila civili, morti bruciati davanti ai miei occhi quel mattino. Per fortuna noi dell'Oppenheimer Fund lavoravamo al 34° piano e quindi siamo riusciti a scappare in tempo, ma tutti quelli più sfortunati che lavoravano ai piani alti, oltre il 75°, sono rimasti intrappolati e sono morti. Vederli bruciare vivi nel rogo delle torri è stato terribile".
Ha festeggiato la morte di Bin Laden?
"Certamente, ma non tanto per la soddisfazione di veder soccombere un nemico, che pure considero giustificata, quanto per celebrare il coronamento di una lunga battaglia, costata dieci lunghi anni di sacrifici colossali. La fine di questa battaglia ha un valore simbolico non indifferente, ma soprattutto un valore economico".
In che senso?
"Se riusciremo a uscire dall'Afghanistan, risparmieremo centinaia di miliardi di dollari all'anno. Il 19% del bilancio americano è destinato alle spese per la difesa e una fetta cospicua di queste spese va nell'impegno in Afghanistan. Se questi soldi venissero risparmiati e potessero essere in parte investiti nella ricerca e sviluppo di energie alternative, sarebbe un enorme vantaggio, sia per il bilancio federale che per il futuro dell'economia americana. Inoltre la vittoria su Al Qaeda darà una mano alla popolarità del presidente Obama, che potrà essere più facilmente rieletto. Questo è positivo per l'economia americana, visto che la sua amministrazione applica una politica economica molto espansiva, mentre i repubblicani stanno spingendo per i tagli di bilancio".
Un altro effetto potrebbe essere un calo del prezzo del petrolio…
"Senza dubbio. La sconfitta di Al Qaeda riduce il rischio geopolitico, che si ripercuote anche sulle quotazioni del greggio. Alla lunga, quindi, il prezzo del petrolio dovrebbe diminuire e anche questo andrà a tutto vantaggio dell'economia".
Nel breve termine, però, si rischiano rappresaglie…
"Può essere che gli uomini di Al Qaeda sopravvissuti al loro leader vogliano dimostrare che anche senza Bin Laden sono in grado di dar fastidio all'Occidente, ma non credo che riusciranno a sferrare attacchi di grandi dimensioni. In questi dieci anni la potenza militare di Al Qaeda è molto diminuita. Innumerevoli leader terroristici sono stati uccisi e moltissimi complotti sono stati sventati. Resta però il rischio di qualche attentato, su questo non ci sono dubbi".