In tutto sono 1 milione gli italiani interessati dai valori fuori legge di arsenico, distribuiti tra Lombardia, Trentino Alto Adige, Toscana, Umbria e soprattutto Lazio, dove si trovano 91 dei 128 comuni con valori oltre i limiti Ue. Ma il Ministro della Salute Ferruccio Fazio stima in circa 100mila le persone "a cui potrebbe essere precluso da subito l'uso potabile dell'acqua distribuita a causa della presenza di valori di arsenico superiore a 20 microgrammi per litro". Gli altri 900mila cittadini, che bevono acqua con valori di arsenico fra 10 e 20 microgrammi al litro, potranno, almeno temporaneamente, continuare ad avvelenarsi. L'Unione Europea, infatti, ha detto "no" alla terza richiesta italiana di deroga dai livelli fissati da Bruxelles (pari a 10 microgrammi per litro) per i valori superiori ai 20 microgrammi, concedendo una proroga solo per i valori più bassi, tra 10 e 20 microgrammi.
Ma dal 2001, quando sono entrati in vigore i limiti Ue, a oggi la presenza dell'arsenico nell'acqua si poteva facilmente evitare. Lo conferma Maurizio Pettine, direttore dell'Istituto di Ricerca sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche. ''Da un punto di vista tecnologico non ci sono problemi a eliminare dall'acqua l'arsenico, che spesso è contenuto nel terreno per cause naturali. Gli acquedotti, nel caso non riuscissero miscelare l'acqua fuori norma con un'altra fonte più pura in modo da far rientrare i valori entro i limiti, potrebbero adoperare unità aggiuntive di trattamento già sperimentate e di facile utilizzo'', spiega Pettine.
L'arsenico è un elemento tossico che può comportare rischi per la salute umana fino ad indurre alterazioni cancerogene. Il rischio varia in funzione delle dosi assunte in relazione al peso corporeo e dei tempi di esposizione. ''L'Organizzazione mondiale della sanità suggerisce come dose tollerabile 2 microgrammi per chilo di peso corporeo", precisa Pettine. "Per cui, ad esempio, una persona di 70 chili che assuma 2 litri di acqua al giorno contenenti 50 microgrammi di arsenico per litro (5 volte in più del limite consentito), ingerirà complessivamente 100 microgrammi della sostanza, ovvero 1,4 microgrammi per chilo del proprio peso corporeo. Questa dose è inferiore a quella massima indicata, la quale però dovrebbe essere assicurata anche considerando un'ulteriore esposizione attraverso il cibo''.
Diverso il discorso per i più piccoli: ''Un bambino di 20 chili che beva 1 litro di acqua al giorno con 50 microgrammi di arsenico per litro, ne assumerà 2,5 microgrammi per ogni chilo del suo peso, superando così lo standard consigliato. Il rischio è più preoccupante, quindi, man mano che diminuisce il peso dell'individuo. Ovviamente i limiti imposti per le concentrazioni degli elementi tossici nell'acqua distribuita per il consumo umano devono essere tali da garantire le categorie di persone più vulnerabili''.