L’agricoltura verde salva il pianeta e guadagna di più

Non l'industria, non i trasporti, ma
l'agricoltura e l'allevamento sono i principali responsabili dei
cambiamenti climatici: il 30% delle emissioni globali di gas a
effetto serra e il 70% della deforestazione derivano da queste due
attività umane. Come arrestare una tale devastazione? Daniel Katz,
fondatore di Rainforest Alliance e pioniere dell'agricoltura
sostenibile, offre da un quarto di secolo le sue risposte a chi le
vuole mettere in pratica. Salvando così milioni di ettari di foresta
tropicale.

Daniel_Katz

Come opera Rainforest Alliance?

"Diamo un bollino di qualità alle
aziende agricole e agli allevatori disposti ad adottare le pratiche
di sostenibilità ambientale e sociale da noi raccomandate,
sottoponendosi a controlli stringenti. I nostri standard includono la
protezione delle foreste, degli habitat naturali, delle acque, degli
ecosistemi e della bodiversità, così come la protezione dei
lavoratori e delle comunità rurali, la loro salute, sicurezza e
qualità della vita. L'adozione di questi standard conferisce alle
imprese un chiaro vantaggio competitivo sui mercati internazionali e
infatti si va diffondendo rapidamente: ad oggi abbiamo certificato
oltre 250mila fattorie, con un'estensione di oltre un milione di
ettari di terreni agricoli, mentre il Forest Stewardship Council ha
certificato altri 72 milioni di ettari di foreste gestite in maniera
sostenibile, oltre il doppio del territorio italiano. L'impatto sul
mercato globale è significativo: il 3% della produzione globale di
caffè, il 10% del tè, il 15% delle banane e alcuni dei maggiori
coltivatori di cacao si sono adeguati ai nostri standard".

Siamo molto più vicini di quanto si
creda a una crisi alimentare globale: come far fronte all'emergenza?

"La
popolazione mondiale cresce al ritmo di 75 milioni di individui
all'anno e potrebbe toccare i 10 miliardi a metà di questo secolo.
Nel contempo, la disponibilità di terreno si riduce a causa delle
cattive pratiche agricole e i cambiamenti climatici portano piogge
sempre più erratiche. Per far fronte alla domanda crescente, dovremo
essere capaci di produrre più cibo con meno inquinamento.
L'agricoltura, che copre il 40% della superficie terrestre e usa il
70% dell'acqua dolce, non può andare avanti come la conosciamo oggi:
deve diventare molto più efficiente e sostenibile. Dobbiamo
raddoppiare la produzione sulla stessa estensione di terreno,
tagliando drasticamente l'uso di nutrienti per non aumentare
l'impatto ambientale di questo settore che già oggi è il principale
consumatore di risorse sul pianeta. Dobbiamo rigenerare il suolo, le
acque, la fauna e gli ecosistemi. In più, dobbiamo badare a una
distribuzione molto più equa del cibo che produciamo. Possiamo
farcela, ma non sarà facile".

La diffusione delle pratiche
sostenibili in agricoltura è molto lenta: c'è speranza di vincere
questa gara contro il tempo?

"Non abbiamo
altra scelta: dobbiamo vincerla per forza. Ci vorrà maggiore impegno
da parte di tutti, coltivatori, governi, scienziati e consumatori. Ma
sono ottimista. In generale, dalla nostra esperienza si dimostra che
l'agricoltura e la gestione forestale sostenibile rende di più di
quella tradizionale. Ci sono esempi di aziende che hanno triplicato o
quadruplicato il loro reddito dopo la certificazione, perché
trattano meglio i terreni, sprecano meno e producono di più. Di
conseguenza, solo nel 2011 il numero dei produttori certificati è
cresciuto del 200%, la produzione di cacao certificato è cresciuta
del 75%, quella di caffè del 20% e 500 nuove aziende hanno
cominciato a comprare prodotti certificati da noi. Questo significa
che la sostenibilità in agricoltura si diffonde rapidamente, anche
se c'è moltissimo lavoro ancora da fare".

Può darci qualche esempio di
successo?

"Ce
n'è moltissimi. In Salvador, ad esempio, le coltivazioni di caffè
certificate stanno cercando di proteggere le foreste che rimangono,
provvedendo dei corridoi di passaggio vitali per gli uccelli
migratori, le scimmie e altre specie animali. In Nicaragua e
Guatemala diversi studi dimostrano come le fattorie certificate
garantiscano una migliore gestione idrica essenziale per mantenere la
biodiversità nei corsi d'acqua. Il progetto Tierra! è un altro
esempio di successo. Il progetto ha reso la produzione di caffè più
redditizia ed ecologica e il territorio più vivibile in tre comunità
di coltivatori in Honduras, Perù e Colombia, grazie grazie alla
realizzazione di impianti per la lavorazione e l'essiccazione del
caffè verde e alla costruzione di abitazioni, scuole, e ambulatori
medici. Ora stiamo lavorando per estendere il progetto ad
altre coltivazioni in Tanzania, Brasile ed India. Ma in questo
processo è essenziale l'educazione dei consumatori: sono loro che
devono chiedere prodotti sostenibili".