Eolico offshore e maree, nuova frontiera delle fonti pulite

La spagnola Iberdrola Renovables guida la seconda rivoluzione nell'eolico in Europa, con un investimento colossale in Scozia di 3,2 miliardi di euro, quasi tutti concentrati nell'eolico offshore. Tre anni fa Iberdrola ha acquisito ScottishPower, il principale operatore eolico scozzese, che grazie alla collaborazione con gli spagnoli ha sviluppato il più grande parco eolico d'Europa a Whitlee, attivo dal 2008: ora sta per aggiungere 75 nuove turbine, grazie alle quali si porterà a 215 il totale dei rotori, aumentando la generazione dell'elettricità di due terzi, andando a coprire i consumi di oltre 300mila abitazioni. L'intervento fa parte di un progetto più ampio, che vedrà la messa in opera di 250 nuove turbine in 9 parchi eolici, soprattutto offshore.

Ma oltre all'energia del vento, di cui è leader mondiale, Iberdrola Renovables ora punta al primato anche nell'energia marina. Attraverso la controllata ScottishPower, ha ottenuto il via libera per lo sviluppo di un impianto per lo sfruttamento delle correnti marine da ben 95 megawatt nel Pentland Firth, lo stretto che separa le isole Orcadi dalla parte settentrionale del Paese. Secondo un rapporto del governo, le correnti in rapido movimento del Pentland Firth potrebbero reggere fino a 4 gigawtt di potenza installata, più che sufficiente per soddisfare il fabbisogno di Glasgow e Edimburgo. Si stima che il 7 per cento delle risorse di energia marina del mondo sia localizzato in acque scozzesi. Per questo il governo scozzese si è dato fin da subito un obiettivo ambizioso: installare 2 gigawatt di capacità per le correnti e il moto ondoso entro il 2020.