Authority agli sgoccioli, chi fisserà le tariffe?

Per 25 milioni e mezzo di famiglie italiane ancora protette dalle decisioni tariffarie dell'Authorità per l'energia, il prossimo ritocco trimestrale delle bollette si avvicina con un brivido d'incertezza: il 1° gennaio il mandato dell'attuale presidente dell'Authority, Alessandro Ortis, e del commissario Tullio Fanelli sarà scaduto, dopo sette anni di battaglie a difesa degli utenti. L'Autorità, già di per sé titolare di compiti e funzioni importanti in un settore strategico come quello energetico, sembra destinata ad accrescere il proprio ruolo, vista l'insistenza con cui si ripropone la necessità di affidarle anche la regolazione dei servizi idrici. Ma il 16 dicembre, due settimane prima che vengano fissate le nuove tariffe per la luce e il gas, Ortis e Fanelli dovranno lasciare per sempre l'incarico, che per legge non è né prorogabile né rinnovabile. E non si vedono all'orizzonte candidature consolidate per sostituirli.

Il risiko, che da mesi non trova soluzione, parte dalla sostituzione alla presidenza della Consob, vacante da 143 giorni, dell'ex presidente Lamberto Cardia. Su questa poltrona potrebbe andare a sedersi il sottosegretario al Tesoro, Giuseppe Vegas, ma anche Antonio Catricalà, che guida l'Antitrust. Questo braccio di ferro si ripercuote su tutte le altre nomine: se vince Vegas, Catricalà potrebbe essere risarcito con la poltrona al vertice dell'Authority per l'energia. Poi si tratterebbe di identificare rapidamente e con un consenso bipartisan gli altri quattro nomi da affiancargli, in considerazione della lunghezza dell'iter, che non può concludersi senza il parere espresso dal Parlamento. Le indiscrezioni sui candidati s'inseguono da tempo, ma il balletto dei nomi, oltre una decina, per ora non ha niente di definitivo: ultimi in ordine di tempo sono Alberto Biancardi (d.g. Cassa Conguaglio Settore Elettrico) e Luigi Carbone (ora alla Semplificazione con il ministro Calderoli).

Con lo sblocco delle nomine ai vertici dell'Agenzia nucleare, è possibile che adesso il neoministro Paolo Romani passi finalmente a occuparsi dell'Authority per l'energia. Ma il tempo stringe e nel settore cresce la preoccupazione di un vuoto di potere.