Parte dai lampioni la sfida della smart city

Nel centro di Amsterdam ci caricano le biciclette elettriche, a Lisbona li usano come hotspot wifi, a Salonicco diventano totem informativi per i turisti. "I lampioni stradali possono essere trasformati già oggi in una rete intelligente: che senso ha costruirne di nuove per ognuno di questi usi?" Gianluca Moretti, ad del gruppo Umpi, ha in tasca la soluzione: Minos System consente di telegestire l'illuminazione pubblica e di aggiungere innumerevoli funzioni a ogni palo della luce. "Con 500mila punti luce intelligenti già installati in Europa, il nostro gruppo sta realizzando il sogno della smart city, senza bucare neanche una strada", spiega Moretti.

Nel sistema brevettato e prodotto dall'azienda romagnola, basta allacciare al cavo di alimentazione di ogni lampione una scatoletta lunga dieci centimetri, Syra, per telegestire le lampade e trasformarle in un supporto adatto all'applicazione di diverse tecnologie: videosorveglianza, connettività wifi, telesoccorso, centralino meteo, stazione di ricarica per moto e bici elettriche, accertatore di sosta e via dicendo. Le informazioni convergono in un quadro elettrico locale, Andros, grazie alle onde convogliate per la trasmissione dati attraverso le linee elettriche, un sistema utilizzato talvolta anche per far arrivare Internet nelle case via prese della luce. Ogni quadro può telegestire fino a mille lampioni e inviare i dati alla centrale operativa Ios, da cui si possono configurare fino a cento quadri.

I vantaggi sono evidenti, a partire dal risparmio: grazie al telecontrollo, si possono ridurre i consumi energetici dal 30 al 45% e i costi di manutenzione fino al 40%. "In Italia ci sono 10 milioni di punti luce, uno ogni 10 abitanti. Immaginiamo il risparmio complessivo se il nostro sistema fosse applicato a tappeto", rileva Moretti. E tutto ciò senza cambiare neanche un lampione, solo con una maggiore efficienza di gestione. Non a caso, Minos System va alla grande. Non solo in Italia, dove finora è stato adottato dall'Acea a Roma, dai comuni di Genova, Venezia e altri minori, lungo i tunnel dell'Anas, nelle stazioni ferroviarie. Ma soprattutto all'estero, dove copre migliaia di chilometri di autostrade nel Regno Unito e in Belgio, oltre a sezioni di città grandi e piccole, da Bruxelles a Medina, da Cordova a Kuala Lumpur. Il sistema nato e realizzato a Cattolica è fra i tre finalisti per il GE Smart Grid Award, nell'ambito dei prestigiosi Academic Enterprise Awards, che verranno annunciati a Zurigo in febbraio, e ha vinto in novembre l'Ict Excellence Awards 2010 del West Midlands per il Green Tech.

 

 

  • Fabio |

    è importante che ci siano questi esempio di modernità ed ecologia vicini a noi, perchè purtroppo qui in Italia c’è sempre qualche motivo che ci fa rimanere indietro…so di molti usi dei lampioni in Italia, ma nessuno così realmente utile.

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