La sfida di GreenTouch: un’antenna 100 volte più efficiente

Un'antenna per i cellulari capace di seguire ogni singolo utente con un unico "raggio" dedicato, invece di trasmettere il segnale radio a pioggia: GreenTouch parte da qui per la sua crociata, dedicata a ridurre di mille volte i consumi elettrici delle reti per bit trasportato, ossia comprimere i consumi unitari di tre anni al livello di quelli di un giorno. La nuova antenna, presentata a Londra, potrebbe ridurre di 100 volte il consumo di energia delle comunicazioni mobili, se utilizzata in multipli di cento. In pratica, sostituendo un singolo traliccio con cento piccoli trasmettitori, si consumerebbe solo l'un per cento dell'energia richiesta dall'antenna più grande per ottenere la stessa qualità del servizio. Ma questo è solo l'inizio.

L'obiettivo del consorzio – costituito un anno fa su iniziativa dei mitici Bell Labs di Alcatel-Lucent e ora partecipato da una quarantina di centri di ricerca privati e pubblici, compreso il Politecnico di Milano – è di presentare entro il 2015 una serie di elementi-chiave in grado di aumentare drasticamente l'efficienza energetica delle reti di comunicazione. E' un obiettivo ambizioso, considerato l'arco temporale limitato, ma non impossibile da raggiungere: GreenTouch raccoglie il meglio del know-how mondiale, dai laboratori privati di aziende anche concorrenti – come Huawei e Samsung, Swisscom e Telefónica – e dalla ricerca pubblica, come l'università di Cambridge o la Tsinghua University. "Abbiamo già in piedi 15 progetti che potrebbero rappresentare le specifiche di una nuova architettura, con una sostanziale revisione delle tecnologie correntemente impiegate", spiega Gee Rittenhouse, direttore dei Bell Labs e presidente di GreenTouch.

Rittenhouse è convinto che non ci sia tempo da perdere: "Già oggi, l'impronta ambientale delle comunicazioni è equivalente a quella di 50 milioni di auto, come dire tutte le auto circolanti negli Stati Uniti, ma nel giro di dieci anni è destinata a una crescita esponenziale". Si moltiplicano gli utenti, esplodono i dati e le applicazioni video stanno generando un'ondata senza precedenti di traffico. Prolungate sessioni con trasporto di grandi quantitativi di bit sono ormai la regola anche sulle reti mobili e quindi sui link radio, con un traffico dati che raddoppia di anno in anno. Nel prossimo futuro, ulteriori scenari stanno facendo intravedere grandi cambiamenti: il cloud computing, con la distribuzione di utenti, applicazioni, dati, risorse di calcolo e di archiviazione è il primo di questi. Le reti di comunicazione stanno per attraversare una trasformazione che farà impallidire quella pur rilevante del traffico stradale. Senza interventi radicali, i consumi energetici diventeranno un problema. Non a caso, Telecom Italia è il secondo consumatore di energia in Italia, dopo le Ferrovie dello Stato.

"L'unico sistema per migliorare in maniera rilevante l'efficienza energetica delle comunicazioni, è ripensare radicalmente l'architettura delle reti", precisa Rittenhouse. Al momento attuale, infatti, le reti si chiamano così, ma non sono una vera rete, a maglie omogenee: non assomigliano alle sinapsi che connettono fra loro i neuroni ma piuttosto a grandi arterie, che raccolgono il traffico periferico e lo convogliano tutto verso un punto solo. "In questo modo, si spreca un sacco di energia, che si risparmierebbe se le reti fossero più magliate e omogenee", fa notare Rittenhouse. Per far funzionare il cervello, abbiamo bisogno solo di 20 watt: l'uomo è un animale efficiente, dal punto di vista energetico. Se le sinapsi assomigliassero alle reti tlc, ci servirebbe molta più energia per pensare. L'obiettivo di GreenTouch è far diventare intelligenti anche le reti tlc. "Dai nostri calcoli risulta che basterebbe aumentare anche di poco la magliatura, per arrivare a una riduzione dei consumi di mille volte, come ci siamo prefissi", sostiene. Perché non si fa? "E' una questione di costi: l'attuale architettura delle reti è più economica dell'altra. Noi puntiamo a inventare delle tecnologie nuove, capaci di rendere altrettanto economica anche una rete più magliata e quindi più efficiente". In soli cinque anni, è una bella sfida.