A quasi sei mesi dal disastro di Fukushima, è ancora lunga la strada che porterà alla messa in sicurezza della centrale, ma il governo di Tokyo ha cominciato il lento riavvio del sistema elettronucleare giapponese. Nell'isola di Hokkaido, il governatore ha dato il via libera alla riaccensione del reattore numero tre della centrale di Tomari: è il primo impianto nucleare giapponese a ritornare in attività dopo i test di sicurezza. In questi mesi, il Giappone ha conosciuto un’importante deficit di termini di energia elettrica prodotta, che ha forzato il governo a prendere dei provvedimenti per razionalizzare l’accesso all’energia, danneggiando pesantemente le attività economiche nazionali. Ma adesso sembra che l'emergenza sia superata.
Per quanto riguarda il disastro di Fukushima, per ora non si registrano morti dovuti all'incidente nucleare. Ma ci vorrà ancora molto tempo per il ripristino ambientale della zona. Le aree che si trovano nel raggio di tre chilometri dalla centrale dovranno restare chiuse "per un lungo periodo, probabilmente diversi decenni", ha detto un portavoce del governo, Yukio Edano. Ma l'area di evacuazione più vasta, in un raggio di venti chilometri, dovrebbe tornare fruibile in tempi brevi. Per bonificarla, si fa strada l'idea di piantare intorno alla centrale milioni di girasoli, noti per la loro capacità di risanare la terra dalle tossine.