Fotovoltaico italiano a 12 gigawatt, oltre 30 miliardi di fatturato

Il boom italiano nelle fonti rinnovabili è all'insegna del sole. Oltre 11 gigawatt complessivi e quasi 300mila impianti, è il bilancio di una corsa a perdifiato che sta facendo scalare all'Italia la graduatoria dei campioni mondiali del fotovoltaico, dove ormai siamo in pole position per la crescita. In meno di due anni abbiamo più che decuplicato la capacità di generazione (si partiva da 1 gigawatt all'inizio del 2010) e secondo il Gestore dei Servizi Energetici arriveremo a quota 12 gigawatt entro fine anno, con oltre 350mila impianti in esercizio. La Germania resta al primo posto per capacità complessiva, con 23 gigawatt previsti a fine anno, rispetto ai 17 installati a fine 2010, ma il loro sistema taglia automaticamente gli incentivi in base al livello delle installazioni. Di conseguenza, se le stime sono giuste, dal 1° gennaio 2012 le tariffe di vendita dell'energia del sole saranno ridotte del 15%, com'era già stato fatto all'inizio e poi a metà di quest'anno, per calmierare la crescita del settore. E la Germania non è l'unica a impugnare le forbici. Dopo il taglio introdotto lo scorso giugno, Londra si appresta a ridurre ulteriormente la tariffa incentivante, che scenderà mediamente del 50% l'anno prossimo. Lo stesso itinerario è già stato percorso dalla Spagna, dove la crescita del fotovoltaico quest'anno si è drasticamente ridotta. "In pratica, il mercato italiano resta il più appetibile d'Europa, per il momento", commenta Vittorio Chiesa dell'Energy Strategy Group del Politecnico di Milano.

Nel 2011 il fotovoltaico italiano genererà un giro d'affari tra i 30 e i 33 miliardi. Una stima che tiene conto di tutti gli operatori coinvolti nel settore: dai produttori dei pannelli e delle componenti elettroniche ai distributori, dagli installatori all'indotto per il montaggio. Il bilancio, almeno triplo rispetto al 2010, è basato sulle stime delle due principali associazioni di categoria, Gifi e Assosolare. Le previsioni per il 2012, però, sono molto più contenute, a causa della riduzione degli incentivi agli impianti di grandi dimensioni, per cui è stato istituito un registro ad hoc presso il Gse, a cui bisogna iscriversi entro il 30 novembre: il limite per il primo semestre 2012 è una potenza indicativa di 770 megawatt. In complesso, fra grandi e piccoli impianti, la stima del Gifi per il 2012 non supera i 3 gigawatt di potenza.

Ma non tutti temono le sforbiciate, tenendo anche conto del fatto che il costo dei pannelli si è dimezzato negli ultimi due anni e oramai rappresenta meno della metà della spesa complessiva. "Il mercato italiano resta molto interessante e dinamico, anche con incentivi ridotti", sostiene Pancho Perez, responsabile per l'Europa dell'americana SunEdison. "Qui la liberalizzazione ha portato a una grande mobilità degli utenti, che alla lunga farà diventare il mercato dell'energia molto simile a quello delle tlc", prevede Perez, che ha costruito il più grande campo fotovoltaico italiano, quello di Rovigo da 70 megawatt, e ora punta ai piccoli consumatori, con un'offerta mirata di realizzazione e manutenzione d'impianti su tetto. Perez è in buona compagnia. Da Canadian Solar a Suntech, da Allianz a Mecasolar, i colossi internazionali hanno ancora un faro ben puntato sul nostro mercato, con una serie di operazioni in corso, dal Piemonte alla Puglia. La californiana Solaria ha siglato un accordo con la romana Convert Italia – 24 milioni di fatturato 2010 e 45 milioni attesi nel 2011 – per fornire 24 megawatt di pannelli fotovoltaici a concentrazione, con un'opzione per ulteriori 50 megawatt nel 2013. La norvegese Eltek Valere ha invece annunciato due intese per la fornitura di 11 megawatt di inverter. La tedesca Siemens ha realizzato un impianto da 700 kilowatt sul tetto dello stabilimento pugliese del gruppo Albini. E anche il colosso indiano Rrb sta per sbarcare nel fotovoltaico italiano.

Nel frattempo, il grande dinamismo del mercato interno sta aiutando le aziende italiane a crescere e a profilarsi a livello internazionale. Enerpoint, che nel primo semestre 2011 ha collegato alla rete 9 impianti per 17 megawatt complessivi, ha aperto una filiale in Israele, uno dei mercati più promettenti del fotovoltaico mondiale. Il gruppo Sedna, che ha chiuso il primo semestre 2011 decuplicando il fatturato 2010, ha aperto a marzo una nuova società in Bulgaria e ora punta sugli Stati Uniti, dove sta per aprire una società a Philadelphia. La Silfab di Franco Traverso è andata in Ontario, dove ha inaugurato uno stabilimento di produzione di moduli fotovoltaici che raggiungerà i 180 megawatt di capacità produttiva nel 2012. MxGroup è presente negli Usa dall'inizio di quest'anno, con una capacità produttiva da 65 megawatt e un fatturato previsto di 100 milioni di dollari. In complesso, la rapida evoluzione del mercato è stata colta dalle imprese italiane con grande tempismo. Adesso bisogna vedere se lo slancio resisterà alla contrazione.

  • B. Miller |

    È per quello che la Sunedison sta licenziando
    i suoi dipendenti???

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