Il futuro è di eolico e fotovoltaico: nel giro di vent'anni produrranno quasi un terzo dell'energia elettrica mondiale. Le stime dell’International Energy Agency, emerse dalla presentazione a Parigi dell'ultimo World Energy Outlook, fissano al 30% la quota di energia eolica, solare, idroelettrica e da biomasse sulla produzione complessiva di elettricità nel 2035. E le fonti rinnovabili non si fermeranno qui: "supereranno il gas naturale negli anni successivi, gareggiando con il carbone come prima fonte di energia". Un ruolo chiave nell’aumento lo avranno il solare e l'eolico, che conteranno per il 45% del totale di energia prodotta da rinnovabili.
Malgrado ciò, i combustibili fossili resteranno essenziali per alimentare la nostra sete di energia: nel 2035 soddisferanno oltre il 50% della domanda elettrica e il 75% della domanda totale di energia, spingendo il mondo verso un aumento della temperatura di 3,6° C rispetto ai livelli preindustriali. "Importanti sfide stanno emergendo nel mondo dell’energia – ha commentato il direttore esecutivo dell'agenzia, Maria van der Hoeven – in risposta ai cambiamenti nelle crescita economica, agli sforzi nella riduzione della dipendenza dal carbone, e alle scoperte tecnologiche. Abbiamo gli strumenti per affrontare questi cambiamenti: chi saprà anticipare gli sviluppi dell’energia globale ne trarrà un vantaggio, chi non lo farà metterà in atto iniziative e investimenti inefficaci”.
L'Italia, da questo punto di vista, è fra i Paesi che hanno visto più lontano: gli sviluppi globali, previsti dall'agenzia per i prossimi vent'anni, qui sono già una realtà. Con circa 91 terawattora generati nei primi 10 mesi dell'anno, le fonti rinnovabili, secondo i dati di Terna, hanno soddisfatto il 39% della produzione netta nazionale e il 34,2% della domanda complessiva di elettricità (che comprende anche le importazioni di energia dall'estero). Il fotovoltaico, con oltre 20 terawattora, ha coperto l’8,6% della produzione e il 7,6% della domanda elettrica totale, che dall'inizio dell’anno è diminuita del 3,6%, a 265 terawattora complessivi, rispetto allo stesso periodo del 2012. La produzione netta è diminuita ancora di più, del 4,1%, mentre il saldo con l’estero resta in linea con l’anno scorso. Il calo maggiore si registra nel termoelettrico da combustibili fossili, con quasi il 14% in meno rispetto ai primi 10 mesi del 2012. Crescono invece l’idroelettrico (+26%), l’eolico (+20%) e il fotovoltaico (+18,6%).
E continueranno a crescere, secondo tutte le previsioni. Dopo 18 mesi di espansione più lenta, in seguito alla fine degli incentivi, la domanda di installazioni fotovoltaiche in Europa si sta riprendendo e nel 2014 sarà trainata anche da un ritorno alla crescita dell'Italia, grazie all'ulteriore calo dei prezzi dei pannelli e all'aumento dell'autoconsumo, conveniente anche senza incentivi. Germania, Regno Unito, Italia e Francia saranno i mercati che più contribuiranno alla ripresa: insieme installeranno 8 gigawatt di potenza, tre quarti degli l1 gigawatt di installazioni previste in Europa per il 2014 dall'ultimo rapporto di Npd Solarbuzz. Per il 2013 Solarbuzz prevede invece un installato europeo di 10,5 gigawatt, un terzo in meno del 2012. A livello mondiale, l'installato fotovoltaico nel 2014 dovrebbe salire fino a 45-55 gigawatt, rispetto ai 35-36 gigawatt previsti per il 2013. La parte del leone spetterà alla Cina, con 12 gigawatt di installazioni previste nel 2014. In prospettiva, secondo l'International Energy Agency, la Cina nel 2035 produrrà più energia da fonti rinnovabili di Stati Uniti, Europa e Giappone messi assieme.
Il fattore chiave di questa crescita è il calo dei costi delle tecnologie rinnovabili, un processo in atto già da anni, che non accenna a fermarsi. Navigant Research prevede che la riduzione dei prezzi dei pannelli fotovoltaici si attesterà in un range del 3-8% annuo dal 2013 al 2020, un andamento meno marcato dei crolli vissuti negli ultimi anni, quando si è visto il prezzo dei moduli dimezzato da un anno all'altro. Nel 2020, il prezzo chiavi in mano di un impianto dovrebbe attestarsi fra 1,5 e 2,2 dollari per watt. Con questi valori l'energia solare sarà in grid parity praticamente ovunque e già a partire dal 2017, secondo Navigant, il fotovoltaico riuscirà a farcela senza incentivi nei mercati europei.