Monitoraggio personalizzato

Ora c’è anche su Android. L’applicazione di Schneider Electric, legata al suo sistema di smart metering Wiser Home Control, è una delle tante che stanno dilagando sul mercato, negli Stati Uniti e nei Paesi del Nord Europa. I consumatori che possono monitorare in diretta i propri consumi elettrici, con l’utilizzo di questo tipo di app, riescono a risparmiare dal 15 al 30% dei propri consumi, in base a una serie di studi condotti in giro per il mondo, che convergono tutti su risultati analoghi. Vedere in diretta gli sprechi, infatti, è la spinta migliore per correggerli. Grazie al monitoraggio puntuale dei propri consumi e magari anche della propria produzione elettrica, per chi ha un impianto fotovoltaico sul tetto, ognuno di noi è in grado di scoprire le inefficienze del sistema e i motivi per cui a fine mese continuiamo a ricevere bollette che ci sembrano sempre esorbitanti.

La digitalizzazione dell’energia, quindi, non porta vantaggi solo agli operatori, che grazie ai contatori elettronici possono permettersi la telelettura e sono in grado di conoscere in tempo reale i dettagli della domanda, ma anche ai consumatori, che con gli opportuni accorgimenti saranno sempre più in grado di diventare partner attivi nel mercato dell’energia 2.0. Al di là degli ovvi interventi di efficienza energetica, che sono possibili già oggi, alla lunga ogni piccolo consumatore domestico dovrà essere messo in grado di operare sul mercato come oggi fanno solo i grandi. Quando il prezioso kilowattora diventerà conveniente, grazie ai picchi di produzione solare o eolica, basterà un click sul cellulare per comprare un po’ di quell’energia verde, risparmiando sulla bolletta mensile, accumulandola poi nelle batterie dell’auto elettrica o negli accumuli domestici per usarla più tardi, con calma.

In teoria, le tecnologie ci sono già tutte: contatori elettronici, pannelli solari, batterie al litio per l’accumulo, sensori per misurare la corrente e la tensione, sistemi informatici per l’elaborazione delle informazioni dalla rete e per l’incrocio dell’offerta con la domanda, sistemi di comunicazione per il dialogo in tempo reale fra la rete, i produttori, i consumatori e i “prosumer”, i piccoli produttori-consumatori. Quello che ci manca, per coinvolgere gli utenti finali in un vero mercato libero dell’energia elettrica, è soprattutto la costruzione di un sistema e la cornice regolatoria per renderlo operativo.

Al momento attuale, in Italia, sarebbe già un grande passo avanti ottenere le informazioni che ci mancano. Pur avendo 32 milioni di contatori elettronici installati dall’Enel nelle case di tutti, per ora non c’è modo di tradurre quei preziosi dati che scorrono nella pancia dei contatori in informazioni fruibili per gli utenti. Da un lato perché si tratta di dati tecnici e poco leggibili per un normale consumatore, che vorrebbe sapere soprattutto quanto sta spendendo in un determinato momento della giornata. Dall’altro lato perché quei dati sono chiusi nella scatola bianca attaccata al muro più remoto della casa e non è ancora disponibile un’app, che pure Enel sta testando, per trasferirli in una finestra sul computer di casa o sul cellulare. Basterebbe qualche piccolo accorgimento per rendere i contatori più user-friendly e i dati leggibili e fruibili dai consumatori, con grande vantaggio per tutti.

La speranza è che questi accorgimenti vengano recepiti nella prossima generazione di contatori, che verranno installati già l’anno prossimo e di cui però non si sa ancora nulla.