Oggetti parlanti ad alta efficienza

Frigoriferi che si accorgono da soli quando stanno per rompersi e lanciano l’allarme. Luci a led e sistemi di riscaldamento che si attivano a distanza con un comando dal cellulare. Lavatrici che avvertono i padroni di casa quando è il caso di accenderle, in base al prezzo spot dell’elettricità. Sembra fantascienza e invece ci siamo, o quasi. Il 90% di tutti i dati presenti nel mondo è stato generato negli ultimi due anni e sfruttando questi dati si può migliorare molto l’efficienza di abitazioni e uffici, con grandi vantaggi per la sostenibilità.

Grazie all’automazione e al dialogo fra le macchine anche gli edifici diventano intelligenti, come nel caso del palazzo più sostenibile del mondo, che ospita da quest’estate il quartier generale di Deloitte in Olanda. The Edge è un grande edificio, più largo che alto, dalle pareti di vetro, come ce ne sono tanti a Zuidas, il quartiere finanziario di Amsterdam, non lontano dall’aeroporto di Schiphol. All’apparenza non è molto diverso dai suoi vicini, ma questo palazzo produce più energia di quella che consuma. Progettato dallo studio londinese Plp Architecture, The Edge ha ottenuto il punteggio più alto (98,36%) mai registrato dal Building Research Establishment – l’organizzazione britannica che monitora la sostenibilità degli edifici – scalzando l’Embankment Place di Londra.

Fondamentale, per il conseguimento di questo punteggio, è stato l’uso di fonti energetiche alternative, come i 4.100 metri quadri di pannelli fotovoltaici installati sulla copertura e inseriti sulle facciate a Sud, negli spazi liberi dalle finestre, oppure l’utilizzo dell’acqua di falda per produrre tutta l’energia termica necessaria per il raffrescamento e il riscaldamento. Ma The Edge è anche il primo edificio a utilizzare il sistema Power-over-Ethernet di Philips, che trasforma la luce dei led in dati e connette ogni singolo punto luce alla rete It, trasformando il sistema d’illuminazione in una corsia informatica. Gli occupanti possono modificare con un’app l’illuminazione di una stanza o di una postazione, attraverso il suo indirizzo Ip. In questo modo, la luce diventa messaggio e segnala al “cervello” centrale dell’edificio dov’è necessario attivare gli altri servizi, il riscaldamento o il raffrescamento, e dove invece possono essere ridotti al minimo. L’intelligenza digitale applicata alla gestione dei consumi contribuisce così a rendere l’edificio completamente indipendente dal punto di vista energetico.

La luce diventa quindi centrale per la gestione sostenibile degli spazi abitati. Abbiamo lampade che si accorgono quando entriamo nella stanza, che sentono quanti siamo e dove andiamo, che si spengono da sole quando non ci siamo più. Lampade che illuminano a giorno le zone più pericolose della città notturna e si mettono in stand-by quando non passa nessuno, risparmiando energia.