Una scorciatoia per le navi

Tunnel sottomarini, tunnel metropolitani, tunnel per navi. La Norvegia è senza dubbio la regina dei trafori, a partire dalla galleria di Lærdal, con i suoi 24,5 chilometri il tunnel stradale più lungo del mondo, sulla tratta Oslo-Bergen della Strada Europea E16. Ma quel primato verrà presto surclassato da nuove e più importanti realizzazioni, destinate a battere tutti i record dell’ardimento ingegneristico.

Lo Stad Ship Tunnel darà anche alle navi la loro prima galleria, esattamente come per le auto o i treni. La galleria, lunga 1,7 chilometri, eviterà la circumnavigazione della pensiola di Stad, una delle coste più turbolente del mondo, dove il Mare del Nord incontra il Mar di Norvegia senza isole a fare da barriera, con una pericolosa combinazione di vento, correnti e onde per almeno 100 giorni l’anno di tempesta. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale a oggi qui ci sono stati 46 naufragi, che hanno causato 33 vittime, e tre anni fa una grande nave con 161 passeggeri a bordo ha rischiato di finire sugli scogli.

I lavori cominceranno l’anno prossimo nel punto più stretto della penisola, dove si costruiranno due dighe provvisorie ai due lati della montagna, indispensabili per arginare l’acqua del mare durante i lavori, e si scaverà a livello del mare un tunnel largo 36 metri e alto 49. Quando le dighe saranno abbattute, l’acqua lo invaderà per una profondità di 12 metri, la stessa del canale di Panama, sufficiente a far transitare traghetti e navi per il trasporto merci fino a 20.000 tonnellate.

Pur essendo il primo tunnel dedicato alle navi, l’idea non è una novità assoluta: il primo accenno risale addirittura a un articolo di un giornale locale del 1874. Poi nel corso del Novecento il piano venne ripreso più volte, ma mai avallato a causa degli alti costi: solo alla fine degli anni Ottanta sono stati avviati i primi veri progetti pilota, per verificare la fattibilità della costruzione. A distanza di quasi 30 anni, ora le conoscenze tecniche, i mezzi e le risorse a disposizione sono adeguati per avviare lo scavo. Il governo ha già stanziato i mezzi finanziari per realizzare la galleria, che dovrebbe avere un costo complessivo di circa 250 milioni di euro ed è stata inserita nel piano decennale 2014-2023 dedicato ai trasporti. A creare i maggiori grattacapi sono soprattutto i 7,5 milioni di tonnellate di roccia da rimuovere, un passaggio che costringerà i tecnici a lavorare per almeno quattro anni.

Lo scavo avverrà in modo convenzionale, utilizzando trivelle e cariche esplosive, e dovrà essere accompagnato dalla costruzione di porti e infrastrutture ai due sbocchi per gestire il traffico marittimo. Le sfide tecniche sono comunque numerose, considerato che nessuno ha mai realizzato un tunnel marittimo di queste dimensioni. Il progetto è sostenuto dalle amministrazioni locali, che vedono grandi potenzialità per il turismo. A uno degli sbocchi dovrebbe essere costruito un ponte panoramico, per consentire ai turisti di osservare il passaggio delle navi.

Lo Stad Tunnel, che verrà prevedibilmente inaugurato nel 2023, sarà così l’unica galleria del mondo dedicata al transito delle navi. Una pietra miliare, che ispirerà probabilmente in futuro scavi analoghi in altre aree costiere del paese, per consentire alle imbarcazioni di passare attraverso i fiordi.