Piccole smart grid crescono

Un territorio alimentato quasi solo da fonti rinnovabili, ma senza blackout e senza aggravi sulla bolletta, anzi, con qualche sconto. E’ un’utopia? C’è chi ci sta già provando. A Boulder, in Colorado, migliaia di sensori, inverter e smart meter hanno trasformato la città più sana d’America anche nella più intelligente. Il progetto SmartGridCity, partecipato da Ibm e dal distributore Xcel, permette agli utenti di vedere in diretta quanto costano i propri consumi e di accedere a tariffe agevolate in cambio della disponibilità a spegnere il condizionatore in caso di picchi eccessivi sulla rete, così come oggi possono fare, in Italia, soltanto i grandi consumatori di energia. La flessibilità dei consumi consente di evitare la costruzione di centrali di back-up. Questo è il test operativo di demand-response più esteso del mondo, ma anche in Europa le smart-grid stanno introducendo diverse comunità a vantaggio dell’energia verde.

In Francia l’Eco-Vallée del Var, dietro a Nizza, sta facendo scuola. E’ la prima volta che una “penisola elettrica”, alimentata da una sola linea di trasmissione e capace di coprire un quarto del suo fabbisogno con l’energia del sole, si organizza in un sistema di demand-response così esteso e sofisticato, coinvolgendo migliaia di residenti in abitazioni private, manifatture e servizi pubblici. Anche qui, in caso di maltempo in arrivo e quindi di caduta della produzione solare, l’operatore elettrico si fa vivo il giorno prima e chiede al consumatore di tener ferme le sue macchine. In cambio, offre uno sconto del 60% sulla bolletta. Un modello aperto di questo tipo offre vantaggi a tutti, anche agli operatori elettrici, che risparmiano sugli investimenti. In un’area deficitaria come questa, infatti, per far fronte al fabbisogno crescente bisognerebbe costruire una nuova centrale o un’altra linea di trasmissione, invece la smart grid spiana i picchi di domanda e consente di tarare le infrastrutture sulle medie di consumo invece che sulle impennate.

Bornholm, in Danimarca, è un altro esempio di smart grid al servizio delle rinnovabili. Alimentata prevalentemente dal vento, ma anche dalle biomasse locali, l’isola più intelligente della Scandinavia sta sperimentando un mercato elettrico in grado di rispondere in tempo reale agli sbilanciamenti tra domanda e offerta. Grazie all’utilizzo di modelli evoluti di elaborazione dei dati, ai clienti finali viene comunicato in tempo reale il prezzo del kilowattora che stanno utilizzando e viene offerta una serie di opzioni tariffarie fra cui scegliere, concedendo all’operatore elettrico maggiore o minore flessibilità nella fornitura. L’isola di 50mila abitanti usufruisce anche di una flotta di auto elettriche, per sperimentare la possibilità di utilizzare le batterie al litio come “camera di compensazione” per le irregolarità di fornitura del vento.

Sulle Alpi è in Allgäu, una regione di confine fra Baviera, Austria e Svizzera, il più esteso progetto pilota del programma AlpEnergy, con centinaia di utenti coinvolti in un sistema commerciale già molto sviluppato, che offre notevoli vantaggi e ampia autonomia ai consumatori finali, dotati di contatori intelligenti. Il sistema punta a sfruttare tutte le risorse rinnovabili locali, dall’idroelettrico al solare, dall’eolico alle biomasse, insieme a un sistema di accumulazione basato sui pompaggi e sulla cogenerazione, oltre a una rete di colonnine di ricarica per l’auto elettrica.

Ma anche in Italia, a Prato allo Stelvio, si tenta di andare nella stessa direzione. Il Comune altoatesino (Prad am Stilfserjoch in tedesco) è completamente alimentato da fonti rinnovabili e i 3400 abitanti, riuniti in una cooperativa che gestisce impianti e reti, godono di bollette elettriche e termiche inferiori di oltre un terzo rispetto alla media nazionale. La cooperativa ha anche cablato il paese con la fibra ottica e ora sta sviluppando un progetto di smart grid, al vaglio dell’Autorità per l’Energia, per migliorare l’efficienza di gestione degli impianti, coinvolgendo gli abitanti in un sistema di demand response e realizzando un accumulo in una delle centrali idroelettriche della zona.