Italia hub del gas? Ci vogliono i rigassificatori

Italia hub del gas. Data la posizione della penisola, protesa nel Mediterraneo come un ponte fra i centri produttori – dal Nord Africa al Mar Nero – e i grandi Paesi consumatori, il ruolo di centro di smistamento del gas europeo ci calzerebbe a pennello. Ma per assumere questo ruolo bisognerebbe dotarsi di infrastrutture flessibili come i rigassificatori, che avrebbero anche il vantaggio di consentirci l'accesso al mercato del gas naturale liquefatto, dove i prezzi sono più bassi e i fornitori hanno meno potere. E' anni che l'Authority lo ripete in ogni occasione. "Il sistema energetico europeo nei prossimi anni dovrà affrontare una sfida estremamente impegnativa, che richiederà riforme importanti nel funzionamento dei mercati e nella loro struttura", spiega Valeria Termini, commissario dell'Autorità per l'Energia. "Giocheranno un ruolo importante quelle infrastrutture di offerta in grado di adattarsi a condizioni di mercato e di approvvigionamento potenzialmente instabili", sostiene Termini. E cita ad esempio le nuove stazioni di compressione e le infrastrutture di stoccaggio, che servono a consentire l'inversione del flusso del gas nell'utilizzo dei gasdotti. "Un altro importante contributo di flessibilizzazione del mercato del gas viene dallo sviluppo di capacità di rigassificazione. La quota del gas naturale liquefatto sul totale delle importazioni di gas dell'Unione Europea è vicina al 15%: un valore in assoluto non elevato ma in realtà importante per assicurare una certa competizione tra forniture", precisa.

La domanda europea di gas naturale liquefatto, del resto, è destinata a crescere nei prossimi anni, passando dagli attuali 87 miliardi di metri cubi a 100-118 miliardi nel 2015 e a 113-152 nel 2020, in base a uno studio di AT Kearney. Marco Andreassi di AT Kearney concorda con Termini sul fatto che l'Italia ha bisogno di diversificare le proprie fonti. "In questo senso potrebbe servire realizzare altri terminali Gnl", aggiunge. Ma sia per i gasdotti che per i rigassificatori "la tempistica ha un ruolo fondamentale: se noi arriviamo prima degli altri, potremmo riuscire a giocare un ruolo centrale nel mercato europeo". Con il vantaggio collaterale di abbattere il nostro prezzo del gas – che per adesso aumenta insieme al petrolio, all'ultimo aggiornamento delle bollette di settembre addirittura del 5,5% – offrendo anche ai consumatori italiani i benefici dell'abbondanza della materia prima presente sui mercati internazionali.