Quattro milioni di pacchi e pacchetti in un anno, usciti da 570 negozi in giro per il mondo, convertiti in materiali rigorosamente ecologici. E' questa la svolta verde di Salvatore Ferragamo, uno dei leader mondiali del lusso, che punta a diventare un modello di sostenibilità per il settore. "In un momento in cui l’attenzione a preservare le risorse del pianeta per le generazioni future è altissima, abbiamo voluto farci portatori di un approccio responsabile, che coniuga l’estetica all’attenzione per le risorse della natura, a dimostrazione che si può fare business in maniera ecologica", spiega l'amministratore delegato Michele Norsa, che ha seguito personalmente la riconversione, includendo anche tutto il materiale di cancelleria interno al gruppo. "E' un progetto di grande complessità, che ci è costato molto lavoro, ma ne vale la pena, visti i risultati". In pratica, il gruppo ora usa scatole e borse ecologiche, certificate Forest Stewardship Council, il marchio che identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. "Di primo acchito, il packaging sembra un'area secondaria, invece è molto più vasta di quanto sembri. L'abbiamo scelta perché ci ha consentito un intervento immediato, con effetti pratici notevoli e anche visibili all'esterno", precisa Norsa. Per il nuovo packaging, sempre Made in Italy, viene utilizzata una carta naturale (40% deinchiostrata post-consumer Fsc, 55% pura cellulosa ecologica Fsc e 5% fibra di cotone) trattata con sistemi tecnologicamente avanzati, che assicurano resistenza e tenuta colore. Anche le finiture sono certificate Fsc: i manici delle borse sono in cotone e per il bordeaux tipico della maison sono stati utilizzati pigmenti coloranti studiati appositamente per rispettare tutti i parametri relativi all'eco-compatibilità. "Abbiamo cercato di semplificare alcuni aspetti, come ad esempio il colore delle scatole: prima erano tutte rosse, mentre ora l'interno è bianco, per ridurre la quantità di pigmenti utilizzati", fa notare Norsa. In questo modo i conti tornano e la riconversione non pesa troppo sui bilanci del gruppo. Rigorosamente ecologici anche i sacchettini che accompagnano le calzature, le borse e gli accessori, tutti in puro cotone non sbiancato. Per realizzare i nuovi eco-packaging, sono state coinvolte diverse aziende italiane, come ad esempio le cartiere Fedrigoni, che hanno creduto nel progetto e ora accompagnano Ferragamo in questa esperienza. I nuovi packaging ecologici sono già presenti nelle boutique della maison e il processo di sostituzione a livello worldwide sarà completato entro febbraio 2010. "Il dialogo instaurato con la clientela da quando abbiamo avviato le vendite online dirette dimostra che i nostri consumatori più sofisticati sono molto interessati alla difesa dell'ambiente", spiega Norsa. In particolare i clienti giapponesi, "dove ormai i bambini sognano la Prius invece della Ferrari". E infatti la svolta verde del gruppo non si limita al packaging: nell'arredamento dei negozi monomarca Ferragamo utilizza il legno compresso al posto di quello massiccio e pone grande attenzione all'illuminazione per non sprecare elettricità, negli stabilimenti produttivi sta installando pannelli solari per il riscaldamento. Sul fronte del prodotto, da anni ormai applica un codice etico rigoroso nei confronti dei propri fornitori, per assicurarsi materie prime prodotte in armonia con l'ambiente. Alcune linee di accessori sono state prodotte "metal free", sostituendo le parti in metallo con legno o pelle. "Per le suole di gomma delle scarpe stiamo facendo una ricerca per individuare un materiale più facilmente biodegradabile", rileva Norsa. Resta, come sempre, molto da fare in questa direzione. "Per noi è un work in progress – promette Norsa – a cui continueremo a dedicare attenzione".
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