Ortis: archiviato il nucleare, ci vuole la scossa

Sgombrato il campo dal futuro nucleare dell'Italia, il sistema elettrico ha bisogno della scossa. "Bisogna trovare un migliore equilibrio delle fonti, ma senza penalizzare le tasche dei consumatori", commenta Alessandro Ortis, ex presidente dell'Authorità per l'Energia.

Come dire la quadratura del cerchio…

"Non c'è niente di troppo complicato, basta applicare le regole che abbiamo ripetuto per tanti anni. Le leve da manovrare sono cinque: l'efficienza energetica, lo sviluppo delle reti, le fonti rinnovabili, il carbone pulito e il gas, che probabilmente farà la parte del leone per rimpiazzare il nucleare in Europa".

Vediamo nel dettaglio.

"L'efficienza energetica è la leva più virtuosa, perché dà risultati immediati, fa bene alle tasche dei cittadini, alla bilancia energetica del Paese e all'ambiente. Bisogna manovrarla tutti assieme con un uso più razionale dell'energia, sfruttando anche i meccanismi di mercato, come i certificati bianchi".

Parliamo di reti elettriche.

"Lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e distribuzione è importantissimo se si vuole far crescere le fonti rinnovabili, che sono distribuite sul territorio e per definizione incostanti. Perciò importanti anche i sistemi di accumulo, come i pompaggi, sfruttando i bacini abbandonati, soprattutto nel Sud".

E le fonti rinnovabili?

"Irrinunciabili, stanno già crescendo tantissimo ma pesano ancora troppo sulle tasche dei consumatori, perciò bisogna stare attenti a usare gli incentivi in modo più efficiente. Per attenuare l'onere sulle bollette ho già suggerito tante volte di togliere l'aggravio dell'Iva sugli incentivi e trasferirne almeno parte sulla fiscalità generale. Sarebbe più equo perché ognuno pagherebbe secondo le sue possibilità e non secondo i suoi consumi. Se invece si grava solo sulle bollette, può capitare che una famiglia povera, ma numerosa, sia più penalizzata del single abbiente, che consuma poca energia".

Il carbone?

"Associato alla cattura e al sequestro della CO2, il carbone è una fonte da non trascurare, che noi sfruttiamo pochissimo rispetto agli altri Paesi europei, e invece contribuirebbe a diversificare le importazioni di energia in Italia".

E il gas?

"Nel medio termine sarà il grande vincente del dopo-nucleare, sia in Italia che negli altri Paesi d'Europa dove si vogliono spegnere i reattori. Ma è una fonte preziosa e per non appesantire troppo le bollette bisognerebbe rendere più efficiente il mercato, introducendo maggiore concorrenza nel sistema. Snam Rete Gas dovrebbe diventare indipendente e bisognerebbe costruire altri impianti di rigassificazione per approfittare dei prezzi più favorevoli del gas naturale liquefatto, trasportato via nave, che sta diventando sempre più importante. Invece noi siamo ancora troppo legati, attraverso i gasdotti, a onerosi contratti di lungo termine, stipulati con pochi Paesi fornitori. Una dipendenza molto pericolosa, che dobbiamo attenuare".