Il sole batte il vento per la prima volta

Il sole batte il vento per la prima
volta nella storia delle fonti rinnovabili. Lo storico sorpasso
emerge dai dati del terzo trimestre, sulla base dei quali si può
prevedere che quest'anno la nuova potenza fotovoltaica arriverà a
superare i 36 gigawatt, mentre l'eolico si fermerà a 35,5 gigawatt
complessivi, compreso l'offshore, secondo Bloomberg. "Dieci anni
fa, il rapporto tra le nuove installazioni eoliche e solari era di 12
a 1 a favore del vento e tutto fa pensare che il solare continuerà a
crescere più rapidamente, per la possibilità di diffondersi in
diversi Paesi anche senza l'impiego di incentivi", spiega Gianni
Silvestrini, direttore del Kyoto Club.

Solare

Il motivo del sorpasso va ricercato, da
una parte, nella forte crescita del solare in Cina e in Giappone,
soprattutto nel settore residenziale, che nel 2014 è destinata ad
accentuarsi. Trainata da questi due Paesi, nel periodo
luglio-settembre 2013 la potenza solare ha toccato il record assoluto
di 9 gigawatt installati, crescendo del 6% rispetto al precedente
trimestre e del 20% rispetto allo stesso periodo nel 2012. La
crescita proseguirà nel quarto trimestre 2013, secondo le stime di
Solarbizz, con altri 10-12 gigawatt in più. Di conseguenza,
considerando i 15 gigawatt installati nel primo semestre, quest'anno
la nuova potenza solare oscillerà fra i 34 e 36 gigawatt complessivi
secondo Solarbuzz, una previsione perfettamente in linea con i 35
gigawatt stimati da Ihs e molto vicina all'ultimo report di Bloomberg
New Energy Finance, che prevede invece una nuova potenza annuale di
36,7 gigawatt. L'anno prossimo è previsto un ulteriore balzo, fra i
45 e i 55 gigawatt a livello globale, la metà dei quali in Cina e
Giappone, secondo Solarbuzz. La domanda extraeuropea continuerà
quindi a trainare la crescita del fotovoltaico, compensando il
rallentamento del Vecchio Continente, che ancora nel 2011
rappresentava il 70% del mercato. Alla base di questo successo c'è
un forte gradimento da parte delle opinioni pubbliche locali, che ha
favorito l'avvio di generose politiche di supporto e il rapido crollo
dei prezzi dei moduli.

Sul fronte dell'energia del vento,
invece, quest'anno c'è stato un forte rallentamento nei due mercati
eolici principali, Cina e Stati Uniti, afflitti dall'incertezza
normativa. L'anno scorso negli Usa erano stati installati 13 gigawatt
di nuova potenza eolica: un record senza precedenti. In Cina, con 14
nuovi gigawatt eolici nel 2012, l'enegia dal vento aveva sorpassato
il nucleare in termini di produzione, diventando la terza fonte per
contributo al mix elettrico, dietro a carbone e idroelettrico. Stando
ai dati dell'associazione eolica cinese, nel 2012 il vento ha fornito
al gigante asiatico oltre 100 miliardi di kilowattora. Grazie al
contributo di questi due Paesi, l'anno scorso le installazioni
eoliche globali erano cresciute del 46%, contro il 35% di quest'anno.

Malgrado l'attuale rallentamento
dell'eolico, il vento e il sole sono destinati a contribuire in
maniera quasi equivalente alla crescita della capacità elettrica
globale da qui al 2030. L'eolico passerà dal 5% del 2012 al 17%
della potenza elettrica mondiale nel 2030, mentre il fotovoltaico,
che parte da un livello più basso, passerà dal 2% del 2012 al 16%
nel 2030, in base alle stime di Bloomberg. Dopo anni di sovracapacità
e consolidamento, secondo il report, da quest’anno entrambi i
settori torneranno a fare profitti, grazie al taglio dei costi e al
riposizionamento su segmenti di mercato più remunerativi. Un
cambiamento notato dai mercati azionari, tanto che le azioni delle
compagnie del settore hanno recuperato in media il 66% dai minimi
toccati nel luglio 2012.

"Gli scenari futuri, pur molto
diversificati, indicano generalmente target ambiziosi. Nel prossimo
quinquennio, secondo le ultime valutazioni dell'International Energy
Agency, l’elettricità del sole dovrebbe aumentare del 140% e
quella del vento del 74%, anche se in termini assoluti l’elettricità
del vento continuerà a dominare", precisa Silvestrini. Il boom
del solare è destinato nei prossimi anni ad allargarsi anche ai
Paesi più arretrati, dove potrebbe consentire a larga parte degli
1,5 miliardi di persone senza accesso all'elettricità di fruire di
questo servizio in tempi molto più rapidi del previsto.