Il sole in comunità

Utilizzare energia solare pur non avendo i pannelli fotovoltaici sul tetto si può. E si può anche sfruttare tutta la propria energia solare senza avere una batteria. Come? Aderendo a una comunità solare. L’aggregazione di impianti fotovoltaici e di accumulo potrebbe diventare la nuova frontiera della diffusione di questa tecnologia. Gli utenti della comunità che non hanno un impianto fotovoltaico comprano l’elettricità a prezzi competitivi e danno il loro contributo ospitando una batteria in casa. Quelli con l’impianto fotovoltaico, invece, possono cedere alla comunità il surplus di energia, a una tariffa vantaggiosa rispetto alla normale cessione in rete. L’operatore che coordina questo stormo di utenti semplici e prosumer ci guadagna, offrendo servizi al sistema elettrico con le batterie ubicate nelle abitazioni dei clienti.

In Germania, configurazioni del genere sono già realtà e i primi esempi stanno spuntando anche negli Stati Uniti. In Italia il solare di comunità era impossibile fino a poco tempo fa, ma una recente delibera dell’Authority ha stabilito l’apertura del mercato dei servizi di rete anche alle fonti rinnovabili e alle batterie domestiche. Così le batterie potranno essere aggregate tramite appositi sistemi di controllo a gestione centrale, in modo da creare una “centrale elettrica virtuale”, capace di offrire i suoi servizi alla rete elettrica nazionale per bilanciare gli squilibri tra domanda e offerta, dovuti da un lato alla crescente variabilità dei consumi elettrici e dall’altro all’imprevedibilità della produzione da fonti rinnovabili.

Questo modello di comunità è già molto praticato in Germania, dove il mercato dei sistemi di accumulo è già partito da anni e tutte queste batterie, anche quelle domestiche, possono partecipare, aggregandosi tra loro, al mercato dei servizi di rete. Da questo principio è partita l’avventura della sonnenCommunity, la comunità di produttori e consumatori di energia pulita che sonnen, leader di mercato in Germania per le batterie, ha realizzato in patria. Grazie alla sonnenCommunity, anche chi non ha la possibilità d’installare un impianto fotovoltaico può usare energia pulita, partecipando alla comunità con la batteria che ha in casa. Assieme alla batteria i clienti ricevono da sonnen 2.200 kilowattora all’anno di elettricità gratuita e garantita per dieci anni e risparmiano circa 300 kilowattora l’anno grazie al gestore smart incorporato nella batteria. Insieme agli utenti che hanno in casa le batterie, fanno parte della community utenti dotati di impianti fotovoltaici, mini-eolici o piccoli impianti a biogas. Quando la sonnenCommunity genera più elettricità di quella necessaria, i proprietari di batterie attingono a questa riserva di elettricità sia per i consumi che per caricare la batteria. Viceversa, quando nella comunità si consuma più elettricità rispetto a quella prodotta, gli utenti utilizzano l’energia accumulata nelle batterie comunitarie. In più, le batterie svolgono anche un’altra funzione, bilanciando le fluttuazioni nella rete elettrica pubblica e favorendo così l’integrazione delle rinnovabili non programmabili.

La sonnenCommunity, che dopo la Germania si sta allargando ad altri Paesi europei, è sbarcata di recente anche negli Stati Uniti, con un modello lievemente diverso, per attrezzare di batterie una nuova cittadina verde in via di costruzione. A Jasper, poco a Nord di Phoenix in Arizona, tutte le 3000 abitazioni, collegate in rete, saranno dotate di un impianto fotovoltaico e di una batteria per produrre autonomamente, accumulare e scambiare l’energia elettrica prodotta. Grazie a questa tecnologia di rete, si creerà una centrale elettrica virtuale con una capacità di 23 megawattora e una potenza di 11,6 megawatt. Questo grande accumulatore potrà ricevere energia dalla rete nei momenti di massima produzione e cederla quando il consumo è elevato. Una città del futuro, dove tutti gli abitanti possono generare autonomamente, accumulare e scambiare in rete l’energia prodotta.