Una Super Smart Grid per unire l’Europa in corrente continua

Energia generata dal vento all'estremo
Nord, dal sole all'estremo Sud e centinaia di milioni di consumatori
nel mezzo. Sarà questa la fotografia energetica dell'Europa fra
pochi anni, a transizione avvenuta verso un sistema elettrico
decarbonizzato, come previsto dai piani definiti a Bruxelles. Il
problema, da qui ad allora, non risiede tanto nello sviluppo degli
impianti da fonti verdi, che stanno già crescendo a ritmi
galoppanti. Ma nel trasporto di tutta questa energia verso i centri
di consumo. A differenza di un barile di petrolio o di un quintale di
carbone, infatti, il vento e il sole non si possono spostare. Bisogna
andarli a prendere là dove sono più potenti e più remunerativi,
spesso in posizioni remote, in mezzo al mare o nei deserti. Per
questo la trasmissione elettrica sta diventando così centrale nei
sistemi energetici. Man mano che l'elettricità prevale sugli
idrocarburi come vettore energetico, si spostano anche gli
investimenti nelle grandi reti, che una volta si riversavano nelle
condutture di trasporto dei combustibili fossili via tubo e oggi si
stanno concentrando sui cavi elettrici ad altissima tensione.

Ma che cosa trasporteranno, questi
nuovi cavi, e come? Trasporteranno energia elettrica ad alto voltaggio in corrente
continua, una tecnologia caduta completamente in disuso dopo la
scoperta della corrente alternata, alla fine dell'Ottocento, e oggi
in fase di rinascita. La corrente continua è un flusso di corrente di intensità e
direzione costante, oggi largamente usato a bassa tensione in
elettronica e in tutti i motori, come quelli delle automobili,
alimentati dalle batterie, che sono in grado di generare
esclusivamente corrente continua. È continua anche l'energia
elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici e dalle pile a
combustibile. Fu adottata da Thomas Alva Edison agli inizi della
distribuzione elettrica industriale, ma poi abbandonata alla fine
dell'Ottocento in favore del modello europeo di corrente alternata.
La "guerra delle correnti" fra Edison e George Westinghouse
si consumò in pochi anni e senza esclusione di colpi: perfino
un'elefantessa, Topsy, ci lasciò la pelle in una dimostrazione
pubblica di Edison, che la fulminò per mettere in luce i pericoli
della corrente alternata, in cui la carica elettrica inverte
periodicamente la direzione. Oggi la corrente alternata è la forma prevalente con cui si
distribuisce l'elettricità ai consumatori finali, a una frequenza variabile fra 50
e 60 herz, a seconda dei Paesi. Ma la corrente continua sta rinascendo, grazie ai progressi
tecnologici che ne hanno messo in luce la capacità di trasportare
grandi carichi di energia elettrica sulle lunghe distanze con minori
costi e perdite irrisorie, inferiori al 3% su mille chilometri.

ThomasEdison

 In Europa, ma anche negli Stati Uniti e in
Estremo Oriente, si parla di Super Smart Grid, una grande rete di
trasporto di energia elettrica ad alto voltaggio in corrente continua
(Hvdc), capace di trasportare energia per migliaia di chilometri con
perdite minime. "Il grande vantaggio della corrente continua
sulla corrente alternata sono le minori dispersioni sulle lunghe
distanze", spiega Claes Scheibe, vice presidente di Alstom Grid. La tecnologia della
corrente continua, in pratica, si sta dimostrando fondamentale per
supportare lo sviluppo delle fonti rinnovabili. "Saranno
necessari almeno 60 miliardi di euro d'investimenti nella corrente
continua, da qui al 2020, per tenere il passo con i nuovi sviluppi a
livello globale", precisa Scheibe.

Negli ultimi anni, la
crescita di questa tecnologia è stata formidabile. Sui quasi 50
gigawatt di connessioni in corrente continua realizzati dal 1962 –
anno della prima installazione dai tempi di Edison – al 2010,
la metà è stata costruita dopo il 2000, con un'ulteriore impennata
in anni recentissimi: dai 3 gigawatt allacciati nel 2007, siamo
passati ai 15 gigawatt previsti nel 2012. La linea più lunga del
mondo in corrente continua è attualmente in costruzione in Brasile,
oltre 2.500 chilometri di cavi per trasmettere l'elettricità
generata dal colossale progetto idroelettrico sul Rio Madeira, in
Amazzonia, fino alla regione di San Paolo. Al Cigre, Alstom ha
annunciato un contratto chiavi in mano da 400 milioni di euro,
assegnato dalla Power Grid Corporation of India per collegare Champa,
nell'India centrale, a Kurukshetra nel Nord, utilizzando la corrente
continua ad altissima tensione, attraverso una linea lunga 1.365
chilometri, un'autostrada energetica pulita ed efficiente.

"Questa
crescita – spiega Scheibe – dipende dagli ultimi progressi
tecnologici nei trasformatori, che stanno rendendo i sistemi in
corrente continua molto più maneggevoli ed economici".
In Europa, tu
tti i parchi eolici offshore in via di
realizzazione nel Nord, dalla costa atlantica della Francia fino al
Mar Baltico, devono essere connessi per forza in corrente continua:
laddove si parla di cavi sottomarini o interrati, non c'è altra
scelta. Qui il campione italiano dei cavi, Prysmian, ha vinto un
appalto dopo l'altro, tanto da prevalere sulla rivale olandese Draka,
acquisita l'anno scorso, creando il più grande operatore mondiale
del settore. Ma l'idea di decarbonizzare completamente il sistema
elettrico europeo di qui al 2050 comporterà sviluppi ben più
spettacolari, come la connessione con il Nord Africa, dove si sta
pensando a una rete di grandi impianti solari a concentrazione,
suggerita dai progetti Desertec e Medgrid. In questo modo, si potrà
attingere al vento del Nord e al sole del Sud senza perdere energia
per strada. E senza bruciare tanti idrocarburi.